Numerosi sono i muscoli che compongono e ricoprono il tratto lombare, alcuni originano e si inseriscono nel rachide lombare altri lo scavalcano a ponte, formando la muscolatura profonda paravertebrale rafforzando ed estendendo con la loro contrazione il rachide in toto, altri che non sono proprio specifici dell’anatomia lombare ma che formano la muscolatura del tronco ed hanno un rapporto sinergico con il tratto lombare in quanto contribuiscono al delicato equilibrio retto-psoas aiutando a mantenere la fisiologica lordosi lombare.
La lombalgia si accompagna a dolore irradiato ad uno o entrambi gli arti inferiori quando vengono coinvolte nel processo patologico una o più radici nervose.
In riferimento alla radice coinvolta, nella lombalgia, il dolore irradiato può seguire decorsi diversi nell’arto inferiore in base ad un modello dermatomerico.
La colonna vertebrale è un insieme formato da una serie di unità funzionali sovrapposte l’una sull’altra.
Si definisce unità funzionale l’insieme anatomico costituito da due corpi vertebrali contigui con il disco intervertebrale e tutti i tessuti interposti.
Ogni unità funzionale è una struttura portante-elastica capace di garantire, in opposizione alla gravità, sia la stazione eretta sia la mobilità.
Difetti posturali che vanno a sovraccaricare le strutture di sostegno e alterazioni della fisiologica biomeccanica articolare possono essere alla base dell’origine del dolore nella lombalgia.
La sensazione dolorosa viene avvertita in seguito alla stimolazione dei recettori del dolore, i nocicettori, che si trovano sparsi ovunque nell’unità funzionale.
Questi recettori vengono attivati da stimoli meccanici alterati, oppure da cambiamenti del ph e stasi delle componenti infiammatorie.
Condizione predisponente alla lombalgia è la mancanza di mobilità che, oltre a creare un’alterazione della fisiologica meccanica articolare, provoca una stasi della micro-circolazione con ristagno di agenti infiammatori.
Un assetto posturale ed una cinetica vertebrale normali non sono mai, di per se, responsabili di dolore!
Le strutture che possono dare dolore lombare, e che, quindi, vanno sempre investigate nel caso di lombalgia sono:
- Muscoli (strato superficiale e profondo)
- Legamenti (ad eccezione dei legamenti gialli che non hanno innervazione sensitiva)
- Ossa (lieve innervazione sensitiva e profonda)
- Disco (lieve innervazione sensitiva della porzione esterna dell’anulus fibroso)
- Articolazioni e capsule articolari (molto innervate)
Una volta interpretata la zona che dà dolore è importante studiare il perché queste strutture sono diventate sensibili in modo da poter creare un percorso terapeutico a breve termine, dove ci si concentra maggiormente sul sintomo, ed uno a lungo termine per togliere la causa di instaurazione del sintomo.
Spesso è la mancanza parziale o totale di mobilità che crea i presupposti per un sovraccarico funzionale ed un rischio di patologia vertebrale.
La possibilità della colonna vertebrale di poter svolgere i movimenti è condizionata dallo stato di tensione dei tessuti molli adiacenti (muscoli e legamenti), dalla buona condizione delle strutture discali (mantenimento della mobilità del nucleo polposo all’interno dell’anulus) e dalla possibilità delle faccette articolari di potersi muovere liberamente nella guida del movimento.
L’infiammazione della spina dorsale, dovuta a una lombalgia, può essere accusata da pazienti di tutte le età.
L’anamnesi e un accurata visita medica dovranno escludere tutti i possibili dolori di origine viscerale.
La maggior parte dei pazienti con lombalgia che si rivolgono al medico soffrono anche di cervicalgia, dorsalgia o rachialgia diffusa, se il dolore è anche alle gambe potrebbe trattarsi di lombosciatalgia.
La lombalgia può essere acuta o cronica, la differenza è che nel fatto acuto il dolore scompare nell’arco di trenta giorni, se il dolore cronicizza, continua oltre i trenta giorni, senza sapere per quanto tempo.
Il colpo della strega è un episodio di lombalgia acuta caratterizzato da un dolore molto intenso o insopportabile.
Il soggetto colpito rimane piegato in avanti immobile perché ogni movimento che prova a fare è estremamente doloroso.
Da quel momento si siede o si sdraia lateralmente aspettando un miglioramento che non arriverà prima di 24 ore.
È fortemente sconsigliato cercare di raddrizzarsi con quel dolore perché si potrebbero danneggiare altre strutture oltre a riacutizzare il dolore e l’infiammazione.
Il colpo della strega è un tipo di lombalgia molto più doloroso e caratterizzato da una forte rigidità.
Alcuni pazienti dormono comodamente sul fianco meno dolorante, destro o sinistro, altri riescono a riposare solo da supini.
È importante distinguere le vertebre coinvolte perché certe alterazioni anatomiche come le ernie del disco e le spondilolistesi colpiscono principalmente il livello L5-S1, in misura minore L4-L5.
L’ernia e la protrusione fiscale, infine, causano una lombalgia con più dolore al mattino, al risveglio, perché durante la notte il disco assorbe il liquido che ha perso durante il giorno, la conseguenza è che la colonna ha un maggior volume. Il disco più grande preme di più sui nervi e fa più male.
Dott. Matteo Luzi
Chinesiologo Posturologo
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