Sono sempre di più le persone che soffrono di acufeni, un disturbo assai comune ma di cui si conosce ben poco. In particolare, è stato dimostrato come ci sia una certa correlazione tra tale sintomatologia e problemi posturali. Ecco perciò tutto quello che serve conoscere e soprattutto qualche suggerimento per evitare di andare incontro a problemi ben più importanti.
Cosa sono gli acufeni?
Molti soggetti avvertono frequentemente una sensazione di ronzio all’interno di uno o di entrambe le orecchie. Questa viene frequentemente confusa con la comune labirintite, pur presentando delle caratteristiche molto differenti. Appare dunque evidente fare attenzione alle manifestazioni dell’orecchio in maniera tale da sapere precisamente come curare un certo disturbo. L’acufene perciò non è altro che una percezione di un rumore che può essere di vario tipo: si va dal semplice fruscio fino ad arrivare a un vero e proprio ronzio o fischio. Molto dipende anche dall’intensità in quanto c’è chi manifesta questo segno in maniera continuata e chi invece solo in seguito ad uno stimolo acustico. Ci sono ancora diversi studi a riguardo, soprattutto per capire bene la correlazione che esiste con alcuni problemi di postura. Può presentarsi anche in quelle persone che portano apparecchi acustici, pur non avendo un legame con questo tipo di dispositivo.
La manifestazione degli acufeni
Alla base di un acufene non vi è alcuno stimolo acustico. Infatti questo vuol dire che l’orecchio avverte un suono senza che però questo sia realmente presente nell’ambiente che lo circonda. Il che può creare non pochi fastidi, su tutti le vertigini che, soprattutto nei primi episodi di acufeni, potrebbero essere particolarmente marcata. Attenzione va fatta soprattutto alla durata degli acufeni: chi avverte questa sensazione poco piacevole ripetutamente nell’arco della giornata dovrebbe sottoporsi ad esami più approfonditi per scongiurare altri pericoli per la propria salute. Sulla base di alcuni studi epidemiologici, si può dire che almeno il 20% della popolazione prova almeno una volta un acufene nella vita. E nel 10% questi possono diventare frequenti. Tra di essi inevitabilmente ci sono quelli che si presentano in seguito a problemi posturali. Ecco perché questa tematica non va presa sotto gamba, ma affrontata sempre nel modo giusto. Dunque parlare di sintomi veri e propri non è cosa facile, dato che gli acufeni si manifestano con ronzii alle orecchie e vertigini diffuse. Assieme ad essi potrebbero esserci anche otite, ipoacusia e sensazione di orecchio tappato.
Le cause degli acufeni
Parlare di acufeni porta la discussione su tematiche molto particolari e che hanno una stretta correlazione col benessere della persona. L’insorgenza degli acufeni in molti casi è legata all’esposizione a dei rumori molto forti o anche a dei veri traumi acustici. Ecco perché si registra un numero di soggetti affetti da questa problematica molto maggiore tra i militari e coloro che lavorano nel campo dell’edilizia, giusto per fare qualche esempio. In altri casi però non è da sottovalutare anche una forte associazione con degli stress emotivi e l’ansia che possono avere la meglio. Non bisogna confondere però questo tipo di manifestazione con il tappo di cerume o anche con la Sindrome di Ménière, pur essendo alquanto simili tra loro. Diventa fondamentale affidarsi a personale medico competente nel caso in cui si avverta un acufene ripetutamente nel tempo in quanto questo può avere conseguenze problematiche. A partire dall’impatto psicologico dato che in molti casi questo rischia di diventare una vera e propria disabilità. Fino a dover parlare anche di difficoltà nel sonno e perfino cognitive e di concentrazione.
Esistono dei rimedi concreti per gli acufeni?
Sugli acufeni la discussione scientifica è ancora in corso e non ci sono delle evidenze provate di specifiche terapie capaci di ridurre i fastidi. La prima cosa che è bene sottolineare è che gli acufeni cambiano nella loro manifestazione da persona a persona: può dunque cambiare la sintomatologia, ma anche i meccanismi che li causano. Dunque ogni soggetto vede interessate delle reti neuronali specifiche che saranno diverse da quelle di un altro. Ecco perché un acufene potrebbe diventare spia di patologie ben più importanti. Motivo per cui si cerca di ridurre il fastidio notevole che provano le persone che soffrono di acufeni. La scienza è direzionata sempre più verso la medicina “di precisione”, ovvero capace di creare la terapia giusta per uno specifico paziente. Si potrebbe perciò immaginare come una sorta di abito fatto su misura per ogni persona. Una delle soluzioni che si potrebbe considerare è la Tinnitus Retraining Therapy (TRT) che permette di abituare il cervello a convivere con gli acufeni. Quindi viene sfruttata una terapia del suono che sensibilizza l’orecchio e che segue delle fasi ben precise che arriveranno ad un risultato positivo. Non si pone perciò come obiettivo primario quello di eliminare gli acufeni, bensì di educare nuovamente il cervello del paziente e classificarli come qualcosa di “normale”. Un’altra delle opzioni terapeutiche è quella di sfruttare rimedi comportamentali appositi, che quindi vanno ad agire sulle reazioni del cervello di chi soffre di acufeni. Il che significa che vengono dati dei consigli mirati per fare in modo che tale sensazione non crei disturbi particolari nella vita quotidiana. Si capisce dunque che le strategie terapeutiche per gli acufeni sono ancora in fase di studio e in costante evoluzione. Non è perciò da escludere che nel corso del tempo possano essere lanciate nuove metodiche per migliorare la vita delle persone.
Quanto è importante la figura del Posturologo?
Non bisogna sottovalutare l’importanza di una figura professionale come quella del Posturologo. Molte persone potrebbero porsi una domanda a questo punto: cosa c’entra la postura con i fastidiosissimi acufeni alle orecchie? In primo luogo bisogna parlare della prevenzione di quello che è noto come acufene cervicale: tale procedura permette quindi di evitare anche degli squilibri della postura che potrebbero causare dolori e fastidi ben più importanti. Diventa dunque fondamentale farsi seguire opportunamente da un posturologo che possa andare ad analizzare nel dettaglio la situazione, trovando la soluzione ideale per correggere i difetti. Potrebbe dunque diventare utile seguire delle sedute di rieducazione posturale, ottime per dare alla propria schiena una postura regolare e che sia benefica anche per l’orecchio.
La correlazione tra masticazione e acufeni
Anche la mandibola ha un suo collegamento con gli acufeni. Da sottolineare comunque che ciò non significa che gli acufeni vengono a tutti, ma in caso di malfunzionamenti della mandibola ci può essere una certa predisposizione. In queste condizioni la mandibola potrebbe dare origine ad una notevole tensione muscolare capace di estendersi e raggiugere l’area auricolare: tutto questo si traduce in una maggiore possibilità di andare incontro ad acufeni. Ad essi si potrebbero associare anche giramenti di testa, vomito, nausea e dolori di testa. La correlazione riguarda principalmente il muscolo tensore del timpano, fondamentale per un corretto funzionamento dell’orecchio. Inoltre la mandibola può risentire molto anche della perdita dei denti o, in generale di qualsiasi tipo di danno a loro carico che ne alteri l’allineamento delle arcate dentali; motivo per cui, anche questi fattori e il bruxismo notturno possono predisporre all’insorgenza di acufeni in soggetti più e meno giovani indistintamente. Si parla perciò di sintomi che, in molti casi, vengono associati alla sindrome di Ménière e che in realtà hanno come causa principale un alterato funzionamento della mandibola.
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Comprendere se è la mandibola la causa degli acufeni
La presenza di acufeni ripetuti è un segno da non sottovalutare e che perciò richiede l’attenzione di professionisti come dentisti e otorino in primo luogo. Sono proprio essi a poter capire se la causa predisponente possa essere un’alterata posizione della mandibola. Successivamente si passa allo gnatologo, che è l’esperto proprio della funzione masticatoria e che si concentra nel dettaglio sulla situazione in questione. Attraverso specifici esami riesce a comprendere la causa che determina i continui ronzii nelle orecchie. Sottovalutare questo tipo di manifestazione può determinare il cronicizzarsi della stessa, con tutti gli effetti negativi che ne conseguono. In tali casi il disturbo può generare perciò un meccanismo neurologico che determina una sorta di auto-mantenimento non positivo per le sensazioni del soggetto che ne soffre.
I disordini temporo-mandibolari e l’acufene
L’area temporo-mandibolare è quella coinvolta nel disturbo dell’acufene. L’attenzione degli esperti solitamente si concentra proprio su questa zona che dà inizio ad una serie di effetti negativi anche sulla postura, ad esempio. L’articolazione di quest’area, anche nota come ATM (Articolazione Temporo-Mandibolare) ha un ruolo fondamentale in questo tipo di disturbo. Ecco perché in base ad essa va ben modulata la terapia che così potrà essere effettivamente benefica per l’organismo umano. I pazienti che hanno acufeni collegati strettamente con l’ATM possono avere anche dei sintomi correlati ad essa: tra questi si può parlare di bruxismo e contratture muscolari della zona, oltre che di malocclusioni ai denti. Senza dimenticare che i dolori potrebbero diventare particolarmente marcati, in primo luogo mal di testa, di orecchio, dolori cervicali e anche la lombosciatalgia. Soprattutto nel caso in cui non vi sia una correlazione con delle cause otologiche, è bene approfondire la situazione in maniera tale da capire a cosa siano dovuti gli acufeni. E soprattutto trovare una soluzione che permetta di non avere ulteriori problemi col passare del tempo.
Un’articolazione dal ruolo chiave
Quando si parla di articolazioni temporo-mandibolari si fa riferimento a delle giunzioni che collegano le ossa delle tempie con quello della mascella inferiore. Permette perciò di avere una corretta masticazione e grazie al suo corretto funzionamento si riesce ad evitare il rischio di problemi alle orecchie, tra cui gli acufeni. Potrebbero insorgere però delle situazioni di infiammazione e anche di degenerazione delle articolazioni: il che va a tradursi in un interessamento della muscolatura mandibolare intera. I problemi della regione temporo-mandibolare comunque sono di due nature, ovvero disturbi muscolari oppure patologie vere e proprie. Ecco perché occorre una valutazione fatta da un professionista specialista che riesca a capire quale sia effettivamente la causa dei ripetuti acufeni che potrebbero presentarsi.
Quale tipo di trattamento per gli acufeni causati da ATM?
Una domanda ricorrente è quale sia la soluzione migliore per porre rimedio agli acufeni che vengono determinati da disordini dell’articolazione temporo-mandibolare. Il primo elemento da chiarire è che si tratta di un protocollo ancora assai elaborato e che, per certi versi, appare complesso. In seguito alle visite specialistiche che permettono di effettuare un’anamnesi completa, viene prescritta una risonanza magnetica a livello dell’area interessata. Grazie a questa sarà possibile rilevare quale sia il problema della zona peri-auricolare. Esistono comunque degli esercizi che si possono svolgere e che sono molto semplici da fare in casa. Oltre al Posturologo, anche un Osteopata può diventare l’alleato delle persone che soffrono di acufeni. Ma oltre a queste possibilità, vi è anche la costruzione di un apposito dispositivo intraortale: in tal caso si fa riferimento ad un’opportunità laboriosa e che richiede la presenza di una sorta di bite che stabilizzi l’articolazione. L’utilizzo di dispositivi di questo genere permette di avere un corretto allineamento delle due arcate dentali in maniera tale che non ci siano conseguenze spiacevoli ai denti e a livello delle orecchie. Occorre comunque che ci sia una diagnosi ben approfondita e che vada a studiare con attenzione la causa che scatena acufeni, sfruttando anche l’approccio multidisciplinare, ovvero la consulenza di svariati tipi di medici.
La giusta prevenzione degli acufeni
È giusto parlare anche della prevenzione dei vari tipi di acufeni, in particolare quelli della zona cervicale, maggiormente influenti sulla postura, e quelli collegati a disordini a livello dell’articolazione temporo-mandibolare. Un ruolo molto importante nel prevenire tale disturbo può avere una situazione pregressa di problemi posturali: il che fa riferimento non solo a quelli congeniti, ovvero dalla nascita, ma anche a quelli che potrebbero manifestarsi nel corso del tempo. Una delle figure più valide in tal caso è il Posturologo che permetterà di agire direttamente sulla postura facendo sì che non ci siano acufeni fastidiosi all’orecchio. Oltre a dover ricordare che una figura professionale del genere potrà prescrivere non solo apposite sedute di rieducazione posturale, ma anche manipolazioni osteopatiche ed esercizi di ginnastica posturale. Ci sono anche casi più complessi in cui la prevenzione degli acufeni può richiedere l’utilizzo di protesi correttive, necessarie per migliorare la postura. Arrivando a parlare dell’importanza anche di manipolazioni osteopatiche che permettono di decontrarre muscoli dell’area del collo e di quella zona peri-oculare coinvolta nella manifestazione degli acufeni. Questo è importante anche per ridurre il dolore. Finendo poi col dover parlare della giusta alimentazione: mantenere una dieta sana può essere di grande aiuto per l’orecchio. Potrebbe sembrare strano, eppure è scientificamente provato che un apporto sufficiente di minerali come zinco e magnesio, oltre che di colina, abbinati a vitamine dei gruppi A e B e alla vitamina D3 possono determinare azioni benefiche ai nervi. Il che vuol dire ridurre notevolmente la possibilità di soffrire di acufeni ripetutamente.
Mai sottovalutare un acufene
Detto di tutti i collegamenti tra postura, masticazione e acufeni, bisogna precisare che tale manifestazione non va sottovalutata. Nella maggior parte dei casi si tratta di qualcosa di fastidioso ma che non ha legami con patologie molto gravi. Però bisogna parlare di alcune complicazioni e malattie che potrebbero essere in relazione con questo sintomo. La postura errata in molte situazioni potrebbe determinare una tensione eccessiva non solo dei muscoli del collo, ma anche delle articolazioni della stessa area: il che non vuol soltanto dire che si possono avere acufeni, ma anche che il dolore potrebbe manifestarsi in forme severe. E questa è una condizione da evitare soprattutto in quelle persone che svolgono una vita sedentaria e soggetti anziani che tendono a rimanere fermi per più tempo nell’arco della giornata. Ma non si tratta di un fenomeno presente col passare degli anni, dato che potrebbe mostrarsi anche in studenti o persone che lavorano in posizione ferma per svariate ore al giorno. Attenzione poi a traumi a livello della colonna vertebrale: infatti l’acufene potrebbe manifestarsi in maniera frequente in queste condizioni. E molti potrebbero pensare ad un’otite o anche semplicemente a qualche disturbo passeggero. Invece si potrebbe essere in presenza di protrusioni discali o anche di vere e proprie lesioni alle vertebre. Queste sono condizioni che bisogna necessariamente curare per evitare di andare incontro a neuropatie da compressioni o anche patologie neurodegenerative, tra cui la scoliosi.