Attraverso gli Atteggiamenti Posturali possiamo riconoscere determinate caratteristiche della postura e la psicologia caratteriale della persona.
“L’anima e il corpo sono una sola e unica cosa”, lo sosteneva Baruch Spinoza, noto filosofo olandese antesignano illuminista, e la sua affermazione non mente: il nostro corpo è intrinsecamente legato alla nostra anima e al nostro pensiero, spesso chiara trasposizione della nostra stessa psicologia e dei nostri comportamenti. Però, solamente una piccola parte di ciò che noi esprimiamo attraverso il corpo sono espressioni governate dalla nostra volontà, il resto sfugge al nostro controllo senza nemmeno accorgercene: infatti, il linguaggio del corpo può rivelare – e spesso smentire – ciò che proviamo davvero, le nostre emozioni e differire magari da ciò che esprimiamo, invece, a parole.
È proprio attraverso gli atteggiamenti posturali che possiamo scoprire molto di chi ci troviamo di fronte, anche senza conoscerlo in maniera approfondita, e riconoscere determinate caratteristiche personali che potrebbero dettare un vero e proprio quadro della psicologia della persona in questione. Questo discorso è valido, ovviamente, quando analizziamo qualcuno nella normalità dei suoi gesti o di come si pone in situazioni che non comprendano agenti esterni che possano alterare o influenzare i movimenti del corpo: per esempio, qualcuno potrebbe avere un’andatura zoppicante causata da un dolore nell’appoggio del piede senza essere necessariamente ricollegabile a qualche tratto particolare psicologico, oppure potrebbe soffrire di malattie psicosomatiche – come, per esempio, alcuni particolari casi di artrite psoriasica – che possono compromettere notevolmente gli atteggiamenti posturali che si assumono, a causa del dolore che provoca.
Escluse, dunque, patologie o limitazioni di carattere diverso, la postura che una persona può assumere è un insieme di fattori strutturali che influenzano gli aspetti della psicologia, e viceversa. Potremmo cominciare ad analizzarli, se non negli altri, prima di tutto in noi stessi: rendersi conto di come tendiamo i nostri muscoli, o di come posizioniamo i piedi, potrebbe farci domandare se non siano atteggiamenti legati a tratti caratteriali e psicologici che ci possono appartenere. Per poterli analizzare, però, bisognerà partire da un concetto basilare: non esistono modelli univoci di interpretazione delle nostre posizioni; seppur esistano modelli teorici volti ad aiutarci ad approfondire e comprendere determinate posizioni che assumiamo, noi tutti siamo un insieme di più modelli, delle combinazioni vere e proprie di caratteristiche.
Per aiutarci a comprendere meglio questi “modelli unici” che potrebbero corrispondere ai nostri atteggiamenti posturali, possiamo approfondire lo studio fatto da un noto psichiatra e psicoterapeuta del ‘900, Alexander Lowen, padre dell’analisi bioenergetica. Per chi non la conoscesse, la Bioenergetica è un tipo di analisi che prevede la stretta correlazione tra espressione psichica e corporea, esattamente come le malattie psicosomatiche: qualsiasi problematica o esperienza di un individuo si manifesterà sia a livello psichico che corporeo, rendendosi memoria manifesta dell’accaduto. Ed è proprio con il principio, che corpo e mente siano un’unica entità, che Lowen ha elaborato 5 diverse tipologie di atteggiamenti che delineano differenti tratti di psicologia e postura:
- Postura ripiegata: come suggerisce il nome stesso, il corpo di chi assume la postura ripiegata sono persone letteralmente ripiegate su loro stesse, i muscoli spalla sono curvi, il petto incavato e la testa è china e abbassata in avanti. Tendente in persone dal corpo sottile, alto, somiglianti ancora ad adolescenti nonostante siano già in età adulta, sono persone da un grande vuoto interiore dovuto a mancanza d’affetto nell’infanzia, e hanno la tendenza a dipendere sempre dalle altre persone nonostante dimostrino, a parole, di essere molto indipendenti e liberi.
- Postura divisa in due: questa postura prevede un corpo con muscoli molto nervosi e contratti a livello generale, in associazione a magrezza, i piedi rivolti verso l’esterno, il viso magro e statico, e le braccia sembrano non aver pace nel trovare una posizione, risultando essere sempre “ciondolanti”. Questo atteggiamento comporta bassa autostima e repressione dei propri sentimenti dovuti a un rifiuto avvenuto, con molta probabilità, durante il periodo dell’infanzia. La persona cercherà di colmare la lacuna dell’affetto di cui sono stati privati dimostrandosi – a parole – molto sentimentale per rendersi più amabili dalle altre persone, senza esserlo realmente. La dualità sta proprio nell’esprimere una cosa, ma dimostrarne – fisicamente – un’altra.
- Postura gonfiata: questa posizione prevede un petto gonfio e, in generale, la parte superiore del corpo spicca rispetto a quella inferiore, facendo sembrare sproporzionate anche le gambe e i piedi. Chi ha questo tipo di postura, nonostante possa arrivare, spesso, a posizione importanti nella vita, avrà sempre bisogno di esercitare potere sugli altri per colmare la propria debolezza del voler controllare e dominare ogni situazione; questo gioco di potere lo porterà, inevitabilmente, a essere poi lui stesso dominato dalle altre persone, come una sorta di dipendenza.
- Postura sottomessa: il corpo della persona che assume una postura sottomessa è schiacciato letteralmente su sé stesso, facendolo risultare più basso e tarchiato. Il collo, incassandosi, sembra più grosso, e in generale i muscoli sono contratti. Determina il carattere di persone spesso infantili, che si comportano come vogliono a discapito del resto. Spesso irascibili, tenderanno a sviluppare una buona muscolatura: tenendoli tesi, cercheranno di evitare la loro più grande preoccupazione, ossia di perdere il controllo e far fuoriuscire i veri sentimenti.
- Postura irrigidita: molto simile alla postura che assumono i soldati, il corpo è ben posizionato come se fosse sempre sull’attenti, rigido, la schiena è dritta e il petto è all’infuori. La rigidità che esprime sul corpo non è altro che il ritratto di ciò che ha dentro, ossia una personalità rigida che lascia poco spazio agli stimoli nuovi; un rifiuto da parte di una figura genitoriale può aver influenzato l’atteggiamento di rigidità nell’adulto, esprimendo profonda tristezza.
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Và ribadito che, questi, sono solamente esempi generali – ed estremizzati – di come la postura possa determinare particolari caratteristiche delle psicologia della persone, e che non esiste nessun individuo appartenente a un’univoca categoria, bensì siamo tutti appartenenti a categorie miste di quest’ultime. Dopo gli studi di Lowen, sono stati svolti moltissimi ulteriori studi, in psicologia, volti a delineare caratteristiche posturali sempre più precise nel descrivere, in maniera sempre dettagliata possibile, come il corpo parli e racconti noi stessi senza l’utilizzo della parola.
Oltre alla psicologia, nel momento in cui ci rendiamo conto di atteggiamenti posturali errati sia per la nostra salute mentale, che fisica, possiamo però correggerli. Correggere la propria postura apporterà diversi vantaggi: oltre a una questione meramente fisica di come ci vedono gli altri, ci farà sentire meglio anche a livello psicologico, proponendoci nuove prospettive e modalità di pensiero. Attraverso una postura corretta, anche il resto del corpo funzionerà in maniera corretta: la fisiologia sarà migliorata, ma anche la circolazione o gli ormoni stessi ne trarranno beneficio, potendo funzionare meglio.
Attraverso qualche semplice correttore posturale, avvalendoci di esercizi fisici da svolgere, o semplicemente dei piccoli accorgimenti, potremmo cambiare notevolmente in meglio la percezione di noi stessi: primo fra tutti, una corretta respirazione. Respirare a lungo e a fondo è un primo modo di prendere consapevolezza del nostro corpo e scoprirne le rigidità. Con più consapevolezza del nostro corpo, riusciremo a individuare subito gli atteggiamenti posturali errati, potendoli così correggere attraverso degli allungamenti o sciogliendo le tensioni. Il tempo e la pratica sono fondamentali: laddove, però, ci rendessimo conto di difficoltà importanti nel ripristinare la nostra postura, potrà rivelarsi utile lavorare attraverso la ginnastica posturale; con l’aiuto di un professionista, generalmente un Posturologo, verrete indirizzati nel fare esercizi correttivi che interverranno direttamente sugli atteggiamenti viziati che assumiamo, insegnando al nostro corpo nuovi modi di porsi e muoversi.
Abbiamo scoperto, quindi, quanto sia fondamentale saper riconoscere i disagi, sia fisici che psichici, che si ripercuotono inevitabilmente sul resto della nostra vita: per quanto possa essere spiacevole riscontrarne, la buona notizia è che è possibile modificare gli stili di vita nocivi e cominciare, fin da subito, ad attenerci ad atteggiamenti positivi e motivanti. Il famoso detto latino “Mens sana in corpore sano” è assolutamente veritiero: mai come oggi, nei tempi moderni e incessanti che viviamo, dove il tempo per pensare e per poterci esprimere è estremamente ridotto, il corpo ha preso letteralmente “la parola” laddove non riusciamo più a descrivere le nostre emozioni. Il corpo si ritrova, dunque, a essere l’unico protagonista a esprimersi, divenendo la mappa del nostro vissuto e del nostro presente e – senza correzioni opportune – anche del nostro stesso futuro. È fondamentale prenderci cura di corpo e mente come se fossero un’unica entità: il benessere si estenderà, così, a ogni aspetto della nostra vita, e sia la mente che il corpo avranno un po’ di pace.