Che cos’è la Neuropatia Periferica?
Il termine neuropatia indica una patologia riguardante le fibre nervose che, com’è noto, costituiscono il centro nevralgico di controllo per l’intero organismo.
Quando si parla di Neuropatia Periferica ci si riferisce al deterioramento di alcuni nervi periferici, ovvero di quelle strutture anatomiche che collegano cervello e midollo spinale con vari organi e apparati, posti appunto in posizione periferica rispetto al sistema nervoso centrale.
Si tratta di un vasto gruppo di malattie caratterizzate da differenti gradi di coinvolgimento delle fibre e quindi da conseguenze estremamente dissimili, anche se piuttosto significative.
In base alla loro composizione, i nervi periferici si dividono in 3 gruppi, e precisamente:
- Nervi Sensitivi: deputati alla trasmissione di percezioni sensoriali come il dolore, il caldo/freddo, il tatto e le vibrazioni;
- Nervi Motori: che controllano il funzionamento dei muscoli scheletrici (striati) e che pertanto gestiscono il movimento e gli atteggiamenti posturali;
- Nervi Autonomici: he monitorizzano le funzioni involontarie (vegetative) del corpo, come la frequenza cardiaca, la pressione del sangue, il funzionamento della vescica urinaria e la digestione.
Anche se il termine neuropatia non caratterizza in maniera definita una determinata patologia, ma indica una sofferenza globale di un distretto anatomico, nella pratica clinica svolge una funzione estremamente utile per discriminare questo grande gruppo di disturbi.
Un primo segnale tipico delle neuropatie periferiche è quasi sempre il dolore, che accompagna sia quelle sensitive che quelle motorie e vegetative e che dovrebbe accendere un campanello d’allarme nel paziente.
Successivamente, a seconda delle zone interessate, queste malattie possono provocare rigidità muscolare (nel caso di nervi motori) oppure criticità agli organi vegetativi (in caso di nervi autonomici).
Epidemiologia delle Neuropatie Periferiche
Dal punto di vista epidemiologico queste patologie spesso non vengono diagnosticate correttamente per cui la loro esatta percentuale può subire alterazioni considerevoli.
Tuttavia, anche in seguito ai sempre più dettagliati protocolli diagnostici e alle migliori tecniche d’indagine, attualmente si stima che i pazienti colpiti siano circa il 13% di persone oltre i 55 anni, soprattutto se ammalati di diabete.
Questo disturbo, infatti, viene considerato il principale fattore eziologico in assoluto poiché si è registrata una strettissima correlazione tra i due quadri morbosi a partire dai 55-60 anni, considerata un’età ad elevato rischio.
200 individui su 100.000 sono infatti colpiti da neuropatia diabetica, con un’incidenza che tende ad aumentare nei paesi industrializzati, dove cioè l’alimentazione è molto ricca di zuccheri e di carboidrati rispetto a paesi del terzo mondo (dove effettivamente le neuropatie non sono molto diffuse).
Nel mondo si pensa che oltre 435 milioni di individui, corrispondenti al 5,9% della popolazione mondiale, sia affetta da neuropatie periferiche di vario grado.
In Italia, attualmente, le statistiche epidemiologiche parlano di 6-8% di pazienti over 55 mentre per quelli over 70 la percentuale sale al 20%.
Nel 15% dei casi la malattia è caratterizzata da dolore abbastanza intenso, con un 50% di correlazione con il diabete.
Bisogna comunque tenere presente che la Neuropatia Periferica è una condizione morbosa abbastanza diffusa, tanto che le più recenti statistiche Anglosassoni parlano di una persona ogni 50 (per soggetti giovani) e di una persona ogni 10 (per over 55).
Di questi, circa il 65% dei malati soffre di diabete.
Si tratta di dati che possono variare continuamente, per cui sarebbe opportuno basarsi su informazioni recenti e costantemente aggiornate per avere un quadro esaustivo della situazione.
Eziopatogenesi delle Neuropatie Periferiche
La principale causa delle Neuropatie Periferiche è senza dubbio il diabete mellito, una malattia riguardante il metabolismo dei glucidi, che sono l’unica fonte di nutrimento delle cellule nervose.
È chiaro che, nel momento in cui i neuroni non vengono nutriti adeguatamente possono insorgere deficit funzionali molto significativi, responsabili dell’insorgenza del quadro sintomatologico.
Il diabete è un disturbo metabolico derivante da un difetto di produzione oppure di gestione dell’insulina pancreatica, a causa del quale il glucosio tende ad accumularsi nel sangue, innescando una serie di problematiche conosciute col nome di iperglicemia.
È proprio questa iperglicemia a causare un progressivo danno alle pareti dei vasi sanguigni deputati a fornire i nervi periferici di sostanze nutritive e di ossigeno.
Alcune neuropatie compaiono improvvisamente e in maniera piuttosto violenta, mostrando una genesi acuta e molto dolorosa; altre invece si manifestano nel corso degli anni mostrando quindi una tipica cronicizzazione.
A seconda che il nervo colpito sia uno soltanto oppure un gruppo di fibre si distinguono:
- Mononeuropatia: solitamente di natura traumatica, che insorge in seguito a un incidente oppure a un’operazione mal riuscita;
- Multineuropatia: in genere di origine vascolare, che insorge quando l’apporto ematico (e quindi l’ossigenazione) alle fibre nervose coinvolte non risulta sufficiente;
- Polineuropatia: che di norma dipende da carenze alimentari (vitaminiche) o anche da patologie croniche (in primis dal diabete).
Per capire fino in fondo che cosa sia una Neuropatia Periferica è necessario richiamarsi alla struttura anatomica del sistema nervoso centrale, che è un complesso sistema formato da cellule (neuroni), tessuti e organi in grado di ricevere, analizzare ed elaborare le informazioni provenienti dall’esterno (esogene) o dall’interno (endogene) al corpo.
Il sistema nervoso è formato da due parti, che sono:
- Sistema Nervoso Centrale (SNC): comprendente il cervello (encefalo) e il midollo spinale: si tratta del centro di controllo più importante dell’intero organismo in quanto capace di intervenire su qualsiasi distretto per regolarne il funzionamento;
- Sistema Nervoso Periferico (SNP): formato da tutti i nervi (periferici, appunto) che collegano morfologicamente e funzionalmente il SNC con organi e apparati grazie a un’ampia gamma di fibre nervose di raccordo.
- I Nervi Periferici svolgono il ruolo fondamentale di mettere in comunicazione tra loro e con il SNC tutti gli organi interni, gli arti inferiori e superiori, per realizzare un perfetto equilibrio operativo.
Essi si distinguono in:
- Nervi Cranici: che nascono da cervello e che sono costituiti dagli assoni dei neuroni cerebrali;
- Nervi Spinali: che derivano da fibre uscenti dal midollo spinale, con funzioni sensitive, motrici e vegetative.
Il diabete provoca un deficit di ossigenazione e di nutrizione su qualsiasi nervo periferico, indipendentemente dalla sua localizzazione e dalle sue funzioni, in quanto non gli consente di funzionare in maniera fisiologica.
In assenza di nutrienti e di ossigeno le fibre nervose vanno incontro a un processo di necrosi (morte cellulare), che è la causa principale delle neuropatie periferiche.
Ad aumentare l’indice di rischio possono concorrere anche:
- sovrappeso;
- obesità;
- ipertensione arteriosa;
- età;
- alcolismo;
- fumo.
Si tratta di fattori di rischio che, sommandosi al diabete, aumentano molto la probabilità di sviluppare una neuropatia.
In particolare, un eccessivo consumo di bevande alcoliche modifica l’assimilazione delle sostanze nutritive contenute nei cibi e soprattutto delle vitamine (vitamina B1, B6, B12 e vitamina E), molecole essenziali per un corretto funzionamento del sistema nervoso.
L’associazione tra questa condizione di malassorbimento e l’iperglicemia contribuisce a peggiorare notevolmente la patologia neurologica.
Master in Posturologia
Imparerai tutti i Test per Svolgere una Completa Analisi della Postura. Svolgeremo, inoltre, tutte le tecniche di Rieducazione Funzionale della Posturale e attraverso la Terapia Manuale.
In generale qualunque carenza alimentare può aumentare il rischio d’insorgenza delle neuropatie periferiche in quanto i neuroni hanno bisogno di un’elevata disponibilità di principi attivi nel sangue dato che il loro dispendio energetico è elevatissimo.
Tra le cause conosciute vi sono anche le Malattie Renali Croniche, responsabili di una progressiva intossicazione del sangue innescata dall’accumulo di scorie e tossine non più eliminate con la minzione.
Altri fattori eziologici coinvolti nelle genesi delle neuropatie:
- Ipotiroidismo
- Vasculite
- Alcune Sindromi Infiammatorie
- Herpes
- Malattie Auto Immuni
- Demielinizzazione cronica di tipo infiammatorio
- Lupus Eritematoso
- Amiloidosi
Spesso il disturbo si manifesta in seguito a un trauma fisico (ad esempio collegato a fratture ossee) che può interrompere il normale decorso dei nervi periferici, rendendoli inattivi.
I Carcinomi che comprimono le fibre nervose possono innescare una Neuropatia Periferica, così come la prolungata esposizione a sostanze tossiche, a inquinanti ambientali, a composti chimici allergizzanti.
L’assunzione di alcuni farmaci, come i chemioterapici, la fenotoina (antiepilettico), gli ipotensivi possono provocare anomalie funzionali a livello dei nervi periferici.
Esiste anche una Neuropatia Periferica da Stress, che si manifesta dopo periodi intensi e prolungati di surmenage psico-fisico e che possono avere conseguenze molto gravi.
Come si deduce non è sempre facile definire con certezza la causa scatenante di queste malattie nervose, soprattutto per la loro diversità sintomatologica e per la differente evoluzione.
Sarebbe molto importante, tuttavia, poter disporre di una diagnosi tempestiva per impostare correttamente gli iter terapeutici più indicati (e quindi maggiormente efficaci).
Sintomi delle Neuropatie Periferiche
I sintomi della Neuropatia Periferica dipendono dal tipo di nervo coinvolto e quindi dal distretto anatomico interessato: in caso di nervi sensitivi si avranno neuropatie sensitive con manifestazioni sensoriali, mentre in caso di nervi motori si avranno principalmente conseguenze di rigidità muscolare, di alterata deambulazione e di modificazioni posturali.
Nella maggior parte dei casi si assiste a una genesi multipla che coinvolge dunque tutte le funzioni dell’organismo e che risulta molto difficile da diagnosticare, almeno nelle fasi iniziali.
In presenza di Polineuropatia Sensitiva e Motoria, ad esempio, si nota un coinvolgimento di percezioni sensoriali e di comportamenti muscolari, tipici delle fasi più avanzate del disturbo.
I principali sintomi delle neuropatie periferiche sono i seguenti:
- Sensitivi:
- formicolio;
- intorpidimento;
- pizzicore;
- dolore bruciante;
- allodinia;
- perdita dell’equilibrio;
- Motori:
- debolezza muscolare;
- spasmi;
- crampi;
- incoordinazione dei movimenti;
- paralisi muscolare;
- rigidità posturale;
- incapacità di deambulare.
In presenza di Neuropatie Periferiche alle gambe il paziente avverte una progressiva perdita di forza che lo costringe a limitare il movimento, fino ad arrivare a una completa paresi.
I sintomi della Neuropatia Periferica ai piedi si manifestano con formicolio, parestesia e incapacità di muoversi normalmente, spesso associata all’insensibilità al freddo/caldo e alla perdita del tatto.
In base alla differente tipologia del danno nervoso e delle fibre coinvolte, questa malattia può manifestarsi quindi con diversi quadri clinici e con intensità variabile.
Nel 50% dei casi, infine, i problemi sono simmetrici (da entrambi i lati del corpo), con dolore che può essere episodico oppure costante.
Terapia della Neuropatia Periferica
Anche se non esistono terapie specifiche per il trattamento delle neuropatie periferiche, è possibile attuare alcune strategie per prevenire la loro insorgenza.
Innanzitutto, il controllo della glicemia e del normopeso, in associazione all’esclusione di alcuni fattori di rischio come sedentarietà, alcolismo, fumo e stress, possono contribuire a migliorare lo stile di vita.
Molti si chiedono se si guarisce dalla Neuropatia Periferica; a questo quesito non è possibile rispondere con sicurezza poiché, a seconda del tipo di causa scatenante, la malattia può scatenarsi in fasi acute alternate a periodi di remittenza, oppure cronicizzarsi.
Sono disponibili alcuni farmaci sintomatici, utilizzati prevalentemente per minimizzare il dolore neuropatico, che sono:
- antiepilettici (gabapentin e pregabalin);
- antidepressivi triciclici;
- inibitori della ricaptazione della noradrenalina e della serotonina;
- analgesici locali.
Quando si parla di trattamento delle neuropatie, ci si riferisce quasi sempre a terapie sintomatiche, che possono soltanto minimizzare le conseguenze negative del disturbo.
Nel caso della Neuropatia Periferica Diabetica, l’unica strada per ritardare il peggioramento del danno neurologico è quella di assumere ipoglicemizzanti.
Anche se non esiste nessun rimedio che permette di rigenerare le cellule nervose danneggiate, sono disponibili nuove cure per le neuropatie periferiche, comprendenti immunosoppressori di ultima generazione, immunoglobuline associate a corticosteroidi, e integratori multivitaminici.
Gli antidolorifici più efficaci, che rimangono i medicinali di prima scelta, appartengono alla categoria degli oppioidi (tramadolo).
La capsaicina in crema, che è un preparato ottenuto dalle piante di peperoncino piccante, ha confermato il suo notevole potere antidolorifico, privo di effetti collaterali importanti come quelli degli oppioidi.
La relazione con la Postura e Rieducazione Posturale
I pazienti affetti da Neuropatia Periferica Motoria sono quelli che mostrano con maggiore evidenza anomalie a carico della muscolatura, con conseguenti disfunzioni posturali e rigidità nei movimenti.
La presenza del dolore neuropatico, che può essere molto forte, condiziona infatti l’assetto della colonna vertebrale, in quanto il malato tende a ripiegarsi su sé stesso per non utilizzare i muscoli intercostali e paravertebrali.
Come conseguenza, il paziente subisce progressive disfunzioni posturali, che da un lato causano rigidità ai fasci muscolari periferici, e d’altro lato ostacolano la regolare alternanza contrazione/rilassamento, soprattutto a livello degli arti inferiori.
Le aspettative di vita per neuropatie periferiche dipendono anche dalla qualità dell’esistenza che i malati sono in grado di portare avanti, per cui tutte le anomalie motorie e posturali che modificano lo stile di vita sono da considerarsi molto limitanti a livello globale.
Molte neuropatie periferiche sono incurabili, e possono essere trattate soltanto a livello sintomatologico, mediante interventi fisioterapici, posturali e fisiatrici.
Nella maggioranza dei casi, disturbi di questo tipo sono accompagnati da una progressiva debolezza muscolare, che, a fasi alterne, si presenta soprattutto a livello delle gambe e dei piedi.
Come conseguenza, il malato assume una postura inarcata anteriormente, per posizionare il baricentro in maniera tale da garantirgli l’equilibrio.
Tuttavia, questo compromesso non è risolutivo, ma piuttosto può peggiorare il dolore neuropatico provocato da un’anomala rigidità muscolare da sforzo.
In simili casi, si consigliano esercizi di ginnastica posturale, anche mediante l’impiego di attrezzi, utili per rinforzare i fasci di cosce e polpacci.
Alcuni programmi fisioterapici prevedono l’utilizzo di panche oppure tappetini per consentire al paziente di rimanere supino e di estendere alternativamente braccio e gamba controlaterali, per migliorare la coordinazione dei movimenti e incentivare la forza dei fasci muscolari.
La massoterapia rappresenta un valido supporto in caso di dolore neuropatico al tronco, ai glutei e alle cosce, a patto di non esercitare una tensione troppo intensa, che potrebbe danneggiare i nervi periferici.
Il principale obiettivo da raggiungere è quello di far riacquistare al paziente una corretta postura, dove la colonna vertebrale si mantenga in asse con il resto del corpo e non modifichi l’anatomia della cassa toracica (principale fattore di rischio per disfunzioni respiratorie).
Per quanto riguarda gli arti superiori, in genere vengono consigliati esercizi di estensione e flessione bilaterale, dapprima a mani nude e poi con pesi progressivamente crescenti, ma mai superiori ai 2 kg.
Un ultimo aspetto da curare nelle neuropatie periferiche con rigidità muscolare è relativo alla mobilità cervicale, per evitare che un’eccessiva contrattura dei muscoli provochi torcicollo e limitazione dei movimenti del cranio.
Un programma terapeutico efficace deve essere supportato da un Team di Professionisti, come neurologi, fisioterapeuti, fisiatri e posturologi, che, dopo aver individuato le esigenze individuali del malato, devono confrontarsi costantemente sulle diverse cure da affrontare sia nel breve che nel lungo periodo.