La malocclusione, o occlusione alterata, può condizionare in maniera significativa il corretto assetto posturale. Il morso crociato (o inverso), la disfunzione a livello dell’articolazione temporo-mandibolare o anche la mancanza di un dente, possono causare nel tempo microtraumi e tensioni che si ripercuotono sui muscoli della bocca, del collo e del trapezio, interessando anche quelli lombosacrali, compromettendo l’atteggiamento posturale di tutto il corpo, l’equilibrio e la stabilità.
Malocclusione: cos’è e perché avviene?
Per malocclusione si intende un disallineamento delle due arcate dentali (quella superiore e inferiore). In parole più semplici, si può definire come un anomalo rapporto tra i denti della mascella e quelli della mandibola che impedisce le corrette funzioni masticatorie e fonetiche.
L’occlusione imperfetta si manifesta in età pressoché adulta, quando cioè lo sviluppo di ossa, denti e postura è già avvenuto. Può essere di carattere ereditario (tramandata geneticamente), oppure dipendere da atteggiamenti comportamentali scorretti o da patologie quali il bruxismo, tumori, artrite reumatoride, frattura mandibolare.
La malocclusione può, d’altro canto, essere causata da cattive abitudini infantili come succhiare il pollice, utilizzare il ciuccio e il biberon dopo i tre anni d’età. Inoltre, la perdita di uno o più elementi, la scheggiatura e la mancata ricostruzione dei denti, così come gli interventi non perfettamente riusciti o malfatti (otturazioni o impianti) possono compromettere seriamente il corretto equilibrio delle due arcate.
Possono incidere anche alcuni vizi come una respirazione anomala, una fonetica atipica oppure una deglutizione scorretta.
La malocclusione dentale comporta un’ampia diversità dei sintomi dovuta dalla gravità della patologia. Oltre alle difficoltà masticatorie, infatti, può causare alterazioni temporo-mandibolari, una maggiore esposizione a parodontopatie e carie, la tendenza a respirare con la bocca aperta, tosse cronica, rinosinusite, asma e bronchite cronica, ma anche avere ripercussioni sulla colona vertebrale come mal di schiena (non a caso ci si può svegliare al mattino stanchi e con dolori alla muscolatura).
Altri disturbi possono riguardare:
- Collo. L’alterazione dell’osso ioide, posto appena sotto la mandibola e considerato dagli osteopati un osso di bilanciamento, comporta un aumento del tono muscolare nel distretto sterno-cleno-mastoideo e dei muscoli del viso. Di conseguenza, il paziente avverte una fastidiosa sensazione di dolore.
- Testa. La cefalea muscolo-tensiva avviene a causa di un anomalo avanzamento del capo, con irrigidimento dei muscoli del trapezio e un adeguamento posturale errato. La tensione a livello dell’articolazione temporo-mandibolare causa quindi dolore al risveglio e immediatamente dopo i pasti.
- Schiena. La malocclusione comporta lo spostamento del baricentro del corpo, motivo per cui compaiono disturbi quali lombalgia e ipercifosi posturale, cioè un’accentuata curvatura della colonna vertebrale altrimenti nota come gobba.
- Cervicale. I dolori interessano perlopiù le persone che conducono uno stile di vita sedentario. La sensazione dolorosa può essere accentuata, oltre che da una cattiva postura alla scrivania, anche da un dell’articolazione temporo-mandibolare (o ATM). Il corpo, infatti, per compensare il disequilibrio delle arcate dentarie, mette in atto degli anomali meccanismi di adattamento.
- Occhi. Il focus visivo alterato può dipendere anche dalla perdita di simmetria dell’osso ioide.
Classificazione della Malocclusione
La classificazione della malocclusione venne proposta per la prima volta da Edward Angle, considerato uno dei padri dell’odontoiatria moderna.
L’uomo individuò tre classi, distinte a partire dalla posizione del primo molare superiore:
- Malocclusione di prima classe o normo–occlusione. Il morso è normale ma i denti dell’arcata superiore si sovrappongono a quelli della mandibola. Tale condizione, tuttavia, non causa alterazioni funzionali.
- Malocclusione di seconda classe o disto–occlusione. Noto anche come sovramorso, è caratterizzato da un mento sfuggente: tutti i denti dell’arcata superiore sporgono in avanti sovrastando la mandibola e l’arcata dentale inferiore.
- –Malocclusione di terza classe o messo–occlusione. I denti dell’arcata inferiore sono più sporgenti rispetto a quelli della mascella.
Master in Posturologia
Imparerai tutti i Test per Svolgere una Completa Analisi della Postura. Svolgeremo, inoltre, tutte le tecniche di Rieducazione Funzionale della Posturale e attraverso la Terapia Manuale.
Tuttavia, si segnala che quella di Angle non è l’unica classificazione della patologia. I disturbi della malocclusione possono essere definiti anche come:
- Morso profondo o tecnicamente Deep Bite. Gli incisivi superiori coprono eccessivamente quelli inferiori. Il disturbo può essere causato dalla ridotta altezza facciale inferiore, da un’insufficiente eruzione dei denti posteriori oppure dall’eccessiva eruzione dei denti anteriori. Ne consegue una certa problemi di masticazione e deglutizione, disarmonia della bocca e del volto, chiusura anomala delle labbra e, nei casi più gravi, anche difficoltà nel linguaggio, di fonetica e nel parlare (rara).
- Morso aperto. Gli elementi dentari anteriori non si toccano e gli incisivi non vanno a sovrapporsi.
- Morso crociato o Cross Bite. Solo alcuni denti dell’arcata inferiore coprono in maniera anomala quelli dell’arcata superiore. Tuttavia va segnalato che, in base alle caratteristiche e a come si manifesta, esistono diverse tipologie di cross bite (completo che interessa tutti i denti, parziale solo alcuni, anteriore gli incisivi e i canini, posteriore riguarda i laterali, monolaterale che colpisce un unico lato dell’arcata dentale e, infine, bilaterale). Ne consegue un disallineamento del bacino con conseguenti dolori muscolari, localizzati principalmente sulla parte alta del torace e le spalle.
- Affollamento dentale. I denti si scontrano tra loro e si sovrappongono.
- Diastema interdentale. Spazi vuoti tra i denti, soprattutto tra i due incisivi.
Legame tra postura e malocclusione
Per anni il legame meccanico ed energetico tra denti, malocclusione e postura è stato sottovalutato. Oggi, questa relazione intrinseca è stata più o meno accettata a livello universale grazie alla dimostrabilità attraverso strumenti specifici come pedane baropodometriche e stabilometriche.
Ricerche scientifiche hanno dimostrato come partendo dalla creazione artificiale di precontatti dei denti e valutandone la variazione di pressione il corpo sia stato in grado di mettere in atto dei sistemi di difesa e di antalgismo, modificando completamente l’assetto posturale, con ovvie conseguenze.
L’Osso Ioide, che ricordiamo è posizionato appena sotto la mandibola, è il punto cruciale di collegamento delle catene muscolari e si comporta un po’ come la livella a bolla del muratore, ovvero esegue la regolazione statica della postura. Pertanto, lo spostamento, seppur lieve, della mandibola comporta una variazione della tensione delle catene muscolari che regolano la postura statica del corpo e l’equilibrio. Possono, pertanto, verificarsi l’inclinazione del bacino oppure il disallineamento delle spalle (una più alta dell’altra).
Anche un semplice dente mancante può portare a sintomi degni di nota: la lingua, infatti, è portata ad assumere posizioni anomale e a spostarsi in uno spazio non previsto. Ciò causa difficoltà nella deglutizione, tensioni sotto al mento, torsione della lingua e quindi alterazioni posturali.
Diagnosi della Malocclusione
In caso di mal di schiena cronico e di cefalea, per una corretta diagnosi bisogna rivolgersi a più specialisti:
- Posturologo. Da una prima valutazione posturale, mediante l’uso di pedane baropodometriche e stabilometriche, potrà stabilire la presenza di possibili disordini recettoriali dovuti da una malocclusione.
- Gnatologo. Lo specialista si occupa di studiare la fisiologia e la fisiopatologia del complesso cranio-cervico-mandibolare.
- Odontoiatra. Provvede alla correzione dei problemi presenti nelle arcate dentarie.
Trattamento odontoiatrico e posturale
Accertato lo stretto legame tra malocclusione e postura, il trattamento della patologia va ad interessare quindi più campi.
Il percorso terapeutico prevede la collaborazione tra diversi specialisti, in particolare tra Posturologo, Fisioterapista, Osteopata ed Odontoiatra.
Il Posturologo provvede all’esecuzione di manovre atte a simmetrizzare in primis l’osso ioide e l’articolazione temporo-mandibolare. Gli esercizi, da 30-40 minuti al giorno, possono essere eseguiti anche a casa come mantenimento. Tra questi rientrano il fischiettio, la deglutizione gestita e l’anteposizione della fuoriuscita della lingua verso l’alto oppure verso il basso.
L’odontoiatra dovrà provvedere invece ad un’indagine approfondita per trattare il tipo di malocclusione. In genere si ricorre al bite dentale, una placca occlusale volta a risolvere i problemi dell’apparato masticatorio (ad esempio il bruxismo). Il dispositivo va controllato almeno due volte all’anno.
Tuttavia, l’uso regolare del bite, può non essere sufficiente, motivo per cui possono essere necessari dei trattamenti di ripristino dello status fisiologico della simmetrizzazione come:
- L’intervento di estrazione dentaria, in caso di affollamento dei denti. La presenza di uno o più molari o denti del giudizio contribuisce a spingere tutti gli altri elementi causando un disallineamento.
- L’uso di appositi apparecchi fissi o mobili, visibili oppure linguali o trasparenti.
- L’inserimento di nuovi elementi dentari, lì dove mancano. Oggi, vengono impiegati dei materiali che oltre ad essere anallergici, riproducono nel colore e nella forma il dente, in modo da renderlo quanto più simile agli altri.
È necessario provvedere anche alla correzione di alcune cattive abitudini, mediante l’utilizzo di speciali apparecchi passivi in grado di guidare e facilitare la masticazione. È altresì importante evitare di far succhiare il pollice ai bambini e di ridurre gradualmente l’uso del biberon e del ciuccio a partire dai tre anni d’età.
Nei casi di malocclusione congenita grave e non adeguatamente curata può rivelarsi risolutivo l’intervento chirurgico. Si tratta di una procedura invasiva ma che va a rimodellare la mandibola provvedendo all’occorrenza all’allungamento oppure all’accorciamento.
La prevenzione passa dall’igiene posturale
Per prevenire problemi di postura dovuti dalla malocclusione è indispensabile migliorare e mantenere nel tempo il benessere di bocca e colonna vertebrale. Si consiglia di eseguire degli esercizi che consentano di mantenere un tono muscolare il più simmetrico possibile da entrambe le parti.
L’approccio multidisciplinare permette una rieducazione posturale del disordine occlusale e dentale.