In molti convivono con delle cicatrici sul corpo, ognuna con caratteristiche proprie, causate da un evento che si spera possa essersi risolto definitivamente grazie a un intervento medico-chirurgico.
Anche quando il problema di salute sembra sia stato superato definitivamente, la cicatrice comunque deve essere monitorata, in quanto il tessuto cicatriziale è più rigido e resistente rispetto a quello precedente. Le cicatrici, se trascurate, possono avere degli strascichi sulla salute generale dell’organismo, per esempio sulla schiena.
In questo articolo si scoprirà in quali casi una cicatrice spesso è la causa del tuo mal di schiena.
Cosa sono le cicatrici
Le cicatrici hanno caratteristiche ben definite che le distinguono, per esempio, dalle smagliature, con cui spesso vengono confuse. La cicatrice ha una funzione precisa, quella di connettere i tessuti circostanti che sono rimasti integri e concorrono alla rimarginazione della ferita. Quando si verifica un’interruzione, una piccola frattura della cute, a causa di un evento traumatico, lì si forma una cicatrice. Spesso le cicatrici sono considerate esclusivamente un fattore antiestetico, per cui si ricorre a rimedi per coprirle o rimuoverle: si pensi per esempio all’acido ialuronico oppure alla blefaroplastica. Dal punto di vista clinico, la cicatrice appare come una superficie liscia su cui non crescono peli e con un colore diverso dai tessuti circostanti. Anche la qualità del tessuto è diversa, si tratta di una qualità inferiore rispetto alla pelle “sana”; inoltre il tessuto cicatriziale è più sensibile ai raggi UV. Tuttavia non bisogna considerare la cicatrice come un fenomeno patologico bensì come una reazione dell’organismo, tesa a rimediare a un danno, rimarginando la pelle che è stata incisa.
Le cicatrici non sono tutte uguali
Bisogna sfatare un luogo comune: le cicatrici non sono tutte uguali. Ogni cicatrice ha suoi tempi di formazione, che dipendono dalla profondità della ferita, dalla zona e dalle dimensioni del taglio. I tempi di cicatrizzazione dunque variano da persona a persona. Non solo, durante il processo di cicatrizzazione possono verificarsi alterazioni per eccesso, come per le cicatrici ipertrofiche, oppure delle alterazioni per difetto, come nel caso di cicatrici atrofiche. Le cicatrici ipertrofiche si caratterizzano per un tessuto che si forma in maniera eccessiva, è facilmente visibile e può causare dolore. Le cicatrici atrofiche si hanno quando il tessuto che si crea non è in quantità sufficiente, l’area cutanea dunque appare depressa e secca.
Un discorso diverso deve essere fatto rispetto al cheloide. Il cheloide è l’effetto di una crescita anomala di tessuto fibrotico, che supera i margini della ferita e deforma il tessuto circostante; a un’analisi superficiale appare come un tessuto estraneo alla zona cutanea in cui si è formato e può provocare prurito. Dunque il cheloide appare come una cicatrice in rilievo, caratterizzata dal tessuto lucido e liscio, di colore rosso-violaceo, a causa dei vasi sanguigni che l’attraversano. Anche il cheloide, per via delle sue caratteristiche, può provocare limiti e disfunzionalità che inficiano il corretto movimento del corpo.
Le cicatrici e il mal di schiena
Le cicatrici non hanno la stessa elasticità della pelle originariamente integra. Dunque è abbastanza frequente che la zona interessata dalla cicatrice sia soggetta a infiammazioni oppure a problemi funzionali, che incidono anche sulla postura dell’individuo. Non si tratta di un problema secondario in quanto una postura scorretta, che ha come conseguenza il mal di schiena, può avere una ripercussione non indifferente sulla nostra vita. Le cicatrici patologiche sono quelle che maggiormente possono creare problemi posturali. In che modo? Per esempio innescando una trazione a livello della cicatrice che finisce per avere ripercussioni sui tessuti sottostanti, quali ad esempio:
- la fascia connettivale;
- le fibre muscolari;
- i vasi e i nervi.
L’alterazione per fasce provoca disturbi che possono interessare persino le zone più lontane dal tessuto cicatriziale. A causa di questa disfunzione, l’organismo altera il suo assetto normale e manifesta sintomi quali il dolore e le prime limitazioni nei movimenti, anche nella zona opposta a quella dove si è formata la cicatrice.
Una cicatrice cheloide o ipertrofica altera parzialmente la funzionalità dei recettori della pelle; da ciò deriva una reazione anomala del tratto muscolo-scheletrico, alla base delle dismetrie funzionali. In taluni casi, se la situazione è più grave, può manifestarsi anche la cosiddetta falsa curva scoliotica. Ovviamente c’è da specificare che i cheloidi o cicatrici ipertrofiche richiedono la supervisione di un medico per prendere in esame un eventuale trattamento.
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Cicatrici e interventi chirurgici
Le cicatrici che si formano dopo un intervento chirurgico possono provocare una serie di problemi:
- lombalgie: il classico mal di schiena;
- dolori addominali;
- disordini intestinali.
Come scritto in precedenza, le cicatrici in rilievo ossia i cheloidi, si formano per una serie di fattori concomitanti, come la posizione della ferita, la sede e la profondità; tuttavia non va sottovalutata una predisposizione del paziente alla formazione di cicatrici ipertrofiche.
Solo un ortopedico è in grado di stabilire se una cicatrice chirurgica è a rischio cheloide nel decorso post-operatorio.
I cheloidi si riassorbono ma non completamente; gel di silicone e bio-oli possono dare ottimi risultati nei pazienti a rischio, specialmente se hanno già sviluppato in passato cheloidi che si sono formati da suture, in altre zone del corpo. Gel e bio-oli tuttavia devono essere applicati solo dopo che la cicatrizzazione sia completa e i risultati arrivano non prima dei 3-4 mesi dopo la prima applicazione. In ogni caso si deve notare che una cicatrice chirurgica può continuare a migliorare per un anno dopo la suturazione.
Gli interventi chirurgici sono la prima causa di formazione di cicatrici, in ogni parte del corpo, compreso il viso. E sono frequenti disturbi causati da cicatrici da interventi chirurgici come ad esempio l’appendicectomia. Inoltre, le adesioni interne post intervento oppure l’attivazione alterata del sistema nervoso simpatico possono essere alla base dei sintomi della lombalgia. Per tale ragione, le cicatrici che si formano a seguito di un intervento chirurgico vanno sempre fatte controllare da un medico e nel caso ce ne sia bisogno, trattate per essere curate.
Ogni cicatrice si caratterizza per la presenza di aderenze interne. Esse possono risultare più estese e rilevanti se la cicatrice è profonda oppure provocata da interventi chirurgici o da eventi patologici. Ogni aderenza causa limiti alla scorrevolezza tra i piani muscolo-fasciali, tissutali e viscerali. Da ciò deriva una forte limitazione delle funzioni del corpo:
- la regolarità della digestione, del ciclo mestruale o della respirazione;
- la postura, con il manifestarsi di dolori alle spalle, alla schiena oppure alle anche;
- il benessere generale dell’organismo.
Come può un’aderenza cicatriziale alterare la postura? Le aderenze cicatriziali possono essere paragonate a graffette che imbrigliano i tessuti intorno alla cicatrice, attraendoli concentricamente a sé.
C’è anche da considerare il fattore psicologico, oltre che funzionale. Una cicatrice è un segno indelebile che la postura scorretta può rendere ancora più fastidioso dal punto di vista emotivo. Per tale ragione molti pazienti cercano di eliminare le cicatrici con acido ialuronico o trattamenti a base di botulino. Bisogna dire che partendo dalla matrice extracellulare, ossia dall’insieme di collagene, acido ialuronico e integratori a base di glicosamminoglicani, si può garantire elasticità agli strati più superficiali della cute, apportando dunque anche un beneficio funzionale oltre che estetico.
Cicatrici da parto e mal di schiena
Lombalgie, cervicalgie e dorsalgie possono essere una conseguenza delle cicatrici da parto cesareo. Prima di esaminare questa affermazione, è necessario fare una premessa. Le cicatrici, dal punto di vista biomeccanico sono simili a graffette che agiscono come tiranti, in grado di alterare i movimenti del corpo, minandone l’equilibrio. Le cicatrici di cui si parla sono quelle caratterizzate da aderenze nei tessuti fasciali, sia profondi sia superficiali.
Dal punto di vista vascolo-linfatico, invece, le cicatrici sono potenzialmente in grado di limitare fortemente i piani di scorrimento fasciale dove passano vasi arteriosi, linfatici e venosi. Per tale ragione è consigliata una valutazione delle cicatrici da parte di un osteopata.
Le donne che hanno subito un parto cesareo per la gravidanza sanno bene cosa significa sopportare algie, ossia dolori localizzati sul rachide. In molti casi diventa complicato condurre una vita normale, se si soffre continuamente di dolori di questo tipo. La lombalgia è una delle conseguenze di una cicatrice da parto cesareo. Innanzitutto bisogna premettere che la lombalgia viene comunemente detta “mal di schiena”. Si tratta di un disturbo che interessa i muscoli e le vertebre dell’area lombare del corpo; ne soffrono 4 persone su 10.
La lombalgia viene solitamente classificata in base alla durata del dolore:
- acuta: se dura meno di 6 settimane, viene conosciuta come colpo della strega;
- sub-cronica: quando dura tra le 6 e le 12 settimane;
- cronica: per un periodo superiore alle 12 settimane.
Ma perché la cicatrice da taglio cesareo può causare il mal di schiena? Bisogna premettere che il sistema fasciale è un tessuto che ricopre integralmente il nostro corpo, sia all’interno che all’esterno. Per tale ragione svolge un ruolo importante anche per la postura. La variazione della tensione a livello dell’addome è in grado di cambiare la disposizione delle ossa. Si comprende come ogni variazione strutturale si irradia in tutte le parti del corpo. Per tale ragione le cicatrici possono creare problemi di postura anche in zone lontane da dove sono situate.
La cicatrice da parto cesareo crea delle aree di fissazione che possono far ruotare il bacino oppure causare la lombalgia o la cervicalgia. Quando una cicatrice crea un problema di postura non significa che il chirurgo abbia commesso un errore; può accadere infatti che le cicatrici si formino dopo interventi chirurgici semplici creando comunque delle disfunzionalità. Il motivo sta nell’impossibilità di una ricostruzione perfetta dei tessuti. Inoltre c’è da considerare che dopo un parto è normale avvertire del dolore, anche perché la curva lombare è aumentata. Se però il dolore viene avvertito molto tempo dopo il parto, il problema potrebbe essere stato creato dalla cicatrice.
I rimedi utilizzati, dai farmaci all’agopuntura, non risultano efficaci perché non sono in grado di elasticizzare la cicatrice, in quanto interessano solo la zona dolente. L’unico rimedio possibile, nel caso della cicatrice da parto, è trattare manualmente la cicatrice con l’obiettivo di elasticizzarla già dal terzo mese dopo il parto. A questa terapia è necessario abbinare la terapia posturale integrata.
Rimedi contro le cicatrici patologiche
Fortunatamente oggi le moderne tecnologie consentono di subire interventi chirurgici meno invasivi rispetto al passato. La laparoscopia, ad esempio, non comporta un’apertura estesa dell’addome; si praticano infatti piccole incisioni attraverso cui vengono inserite sonde per accedere agli organi interni. Tuttavia la laparoscopia esplorativa, effettuata subito al di sotto dell’ombelico, può comunque causare aderenze profonde che possono solidarizzare con i foglietti delle fasce dell’addome. Il paziente può presentare, anche a distanza di mesi dall’intervento, dolori lombo sacrali che impediscono un normale proseguimento della vita di tutti i giorni; anche la deambulazione potrebbe risultare difficoltosa.
L’isterectomia è un altro intervento molto invasivo, tanto da essere effettuato in anestesia generale, per cui al termine dell’operazione rimane una cicatrice.
Una cicatrice dunque può imporre una riprogrammazione del sistema posturale, per evitare una degenerazione della stessa. Per evitare danni posturali si possono adottare diversi approcci terapeutici:
l’elasticizzazione della cicatrice infatti consiste in una serie di procedure, tra cui anche pinzamenti e impastamenti nella zona della sutura;
- il trattamento con il freddo: apporta dei benefici ma bisogna massaggiare la cicatrice con un cubetto di ghiaccio fino ad anestetizzare completamente l’area;
- il trattamento con il laser: ha l’obiettivo di irradiare la cicatrice. Va effettuato almeno un paio di volte a settimana per un tempo abbastanza prolungato;
- le infiltrazioni: gli analgesici per uso topico sono in grado di delimitare la vascolarizzazione dei tessuti;
- terapie manuali: l’osteopatia è di grande aiuto nel trattamento delle cicatrici, specialmente se queste causano lombalgie.
La terapia manuale fasciale è tra le più apprezzate per neutralizzare le disfunzionalità create dalle cicatrici. Si tratta di una tecnica molto dolce, perfetta per l’elasticizzazione delle cicatrici. In alcuni casi il medico può anche consigliare al paziente di adoperare tutti i giorni una crema contro le smagliature.
La ginnastica posturale è forse il rimedio più gettonato contro le cicatrici che causano mal di schiena. Ovviamente il trattamento deve essere effettuato da personale specializzato e dunque competente. Vanno inoltre valutate le caratteristiche della cicatrice:
- dimensioni;
- collocazione;
- disturbo arrecato a muscoli e ossa.
Un test di valutazione, dunque, è consigliato come step iniziale, anche per tranquillizzare il paziente. La ginnastica posturale può apportare grandi benefici sia fisici che psicologici. Oltre alla ginnastica posturale poi, ci sono altre tecniche efficaci, come la manipolazione di:
- tessuti cicatriziali;
- muscoli e organi su cui si trova la sutura.
Grazie alla manipolazione si riesce a rivascolarizzare l’area della cicatrice e a causare una diminuzione del dolore. La postura migliora per via della riduzione della tensione dei tessuti delle aderenze. Ovviamente non tutte le cicatrici del corpo devono essere trattate. Se il soggetto presenta diverse cicatrici, un osteopata può scegliere, dopo una visita accurata, quale sutura merita la priorità nel trattamento.