L’analisi strumentale della postura ci consente di poter valutare la funzionalità del sistema tonico-posturale attraverso Stabilometria e Baropodometria che ci informano di parametri oggettivamente riconosciuti e condivisi dalla comunità scientifica.
La valutazione postulare attraverso la somministrazione di test clinici, di cui abbiamo fatto una ampia selezione e descritti nei precedenti articoli, ci consente di valutare l’ampiezza e la limitazione dell’escursione articolare, e l’eventuale grado di retrazione muscolare, di diversi distretti anatomici. Inoltre ci informa della funzionalità del sistema, nel momento in cui l’operatore inserisce un informazione che lo altera, valutandone la reazione e il riequilibrio.
Tutti i test clinici (Forward Bending Test, Test di Rotazione del Capo, Test dei Flessori ed Estensori dell’Anca, Test di Fukuda-Untergbrgher ecc), sono di fondamentale importanza per valutare lo stato in essere della sistema tonico-postulare e l’andamento, in merito al miglioramento o peggioramento della performance, nel momento in cui somministriamo il trattamento.
Di contro, la valutazione clinica, risulta essere limitata, nel momento in cui prendiamo atto che i Test possono dare risposte differenti nel momento in cui l’operatore li applica. Diversi operatori, potrebbero valutare risposte differenti variando la somministrazione del test.
Stabilometria e Baropodometria oggi disponibili per la valutazione della postura e della sua funzione, ci permettono di somministrare i Test attraverso protocolli e parametri condivisi da tutti gli operatori del settore e inoltre di poter confrontare i risultati in merito ai range di normalità che i diversi autori hanno descritto in letteratura scientifica.
In questo articolo porgeremo l’attenzione su 2 metodiche di indagine strumentale che più soventemente vengono applicate in clinica posturologica, la Stabilometria e Baropodometria:
- L’analisi Stabilometrica attraverso pedana stabilometrica
- L’analisi Baropodometrica attraverso la pedana baropodometrica
La pedana stabilometrica, Stabilometria.
La pedana stabilometrica è uno strumento che ci permette di qualificare e quantificare le oscillazioni posturali del soggetto posto in ortostasi fermo in postura neutra e analizzare le strategie posturali utilizzate per il mantenimento dell’equilibrio, monitorando il contributo dei recettori nel mantenimento della sua funzionalità.
L’analisi stabilometrica si esegue ponendo il soggetto sulla padana e facendolo sostare per 30 o 51,2 secondi, prima a occhi apersi e successivamente a occhi chiusi.
I dati forniti dalla pedana stabilometrica ci riferiscono informazioni del movimento del CoP (Centre of Pressure), definendone i parametri cinematici nel tempo e la frequenza delle oscillazione.
La Stabilometria ci fornisce di rilevare, tra gli altri, i parametri che sono internazionalmente accettati:
- Le coordinate del CoP: ovvero il valore medio delle ascisse e delle ordinate del CoP sul referenziale dello statokinesiogramma, le oscillazioni sul piano frontale (asse X, movimento destro-sinistra) e sul piano sagittale (asse Y, movimento antero-posteriore), durante la stazione eretta
- La lunghezza delle oscillazioni: ovvero la distanza complessiva percorsa da CoP, indice di dispendio energetico
- La velocità media delle oscillazioni: indice dell’energia spesa dal sistema
- La superficie dell’ellisse: ovvero la dispersione delle oscillazioni e la precisione del sistema, che contiene il 90% delle posizioni campionate del CoP
- Lo spettogramma di frequenza delle oscillazioni sul piano frontale e sagittale
- Lo statokinesigramma: ovvero la rappresentazione al suolo delle oscillazioni del soggetto e i valori medi di X e Y
- Lo stabilogramma: ovvero la graficazione dello spostamento nel tempo del centro di pressione rispetto ai valori medi di X e Y
- La lunghezza dello statokinesiogramma: ovvero il cammino percorso dal CoP nel corso della registrazione per unità di tempo
- Quoziente di Romberg: ovvero in quale misura un soggetto utilizzi la vista nel controllo della propria postura ortostatica
Attraverso l’analisi dei dati forniti dal computer, è possibile valutare se la disfunzione del sistema tonico-posturale sia di origine postulare, vestibolare, ortopedica, odontoiatrica o podologia.
Pedana Baropodometrica, Baropodometria.
La Baropodometria è costituita da una piattaforma fornita di sensori collegata ad un computer ed a un software di calcolo.
La pedana baropodrometrica misura i centri di pressione a terra in stazione eretta e durante la deambulazione.
L’analisi baropodometrica può essere eseguita in 2 modalità, statica e dinamica.
Analisi baropodometrica statica
Il soggetto sale sulla pedana baropodometrica a piedi nudi e sosta per 5 secondi. Il sistema computerizzato ci informa dei punti di pressione al suolo del piede durante la stazione eretta, facendo una media dei campioni raccolti.
L’immagine che ne risulta ci informa del centro di pressione del poligono di appoggio, attraverso una scala colorimetrica a 10 livelli di colore.
Inoltre ci permette di misurare il carico, ovvero la percentuale di pressione tra piede destro e sinistro, e la superficie, ovvero la superficie occupata dai piedi, determinando il grado di piattismo o cavismo.
Analisi baropodometrica dinamica
Si chiede al soggetto di passeggiare sulla pedana.
Il sistema computerizzato elabora l’impronta media pressoria, ovvero l’analisi del passo (Gait Analysis) durante la deambulazione.
L’analisi dei dati ci permette di evidenziare la mappa dei carichi, il grado di supinazione o pronazione durante la marcia dell’articolazione tibio-tarsica e dell’avampiede, consentendoci di indagare, tra l’atro, sulla gestione e coordinazione delle catene muscolari cinetiche programmate durante la dinamica del passo.
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