Che cos’è l’Agopuntura
L’Agopuntura è una Terapia Complementare basata sull’impiego di piccoli aghi che vengono inseriti sulla superficie del corpo secondo uno schema universale tratto dalla Medicina Cinese.
Il principale obiettivo da raggiungere è quello di migliorare il benessere dell’organismo incentivando le potenzialità del corpo e della mente, dato che, secondo i presupposti di questa pratica, sul corpo umano è presente una fitta rete di linee, definite “meridiani“, attraversate dall’energia vitale, “forza vitale“.
Perché l’individuo possa godere di buona salute, è necessario che i meridiani siano facilmente percorribili dai flussi energetici, poiché la pervietà di questi canali consente scambi vantaggiosi tra le varie parti dell’organismo.
Al contrario, qualsiasi loro blocco funzionale può alterare la circolazione energetica provocando l’insorgenza di disturbi di vario genere ma comunque caratterizzati da dolore.
Secondo gli agopunturisti, la stimolazione di specifiche zone corporee ristabilisce il passaggio di energia anche nei punti di ostruzione.
Nel nostro paese questa tecnica può essere praticata soltanto da laureati in Medicina o in Medicina Veterinaria, poiché la legge italiana punisce penalmente chi esercita questa attività senza possederne le capacità.
Nella teoria degli agopunturisti, sulla superficie corporea è presente una mappa ben definita di punti che possono essere stimolati per due scopi: da un lato eliminare eventuali blocchi funzionali liberando nuovamente il flusso di energia, e d’altro lato potenziare il passaggio di questi flussi anche in assenza di ostruzioni.
Le varie aree anatomiche collegate alla liberazione dei meridiani si chiamano punti o canali di Agopuntura.
Gli aghi utilizzati, che sono lunghi da 3 a 7 centimetri, devono essere realizzati in metallo sterilizzabile (generalmente leghe contenenti rame) e usati una sola volta (monouso).
Il terapeuta deve inserire delicatamente questi strumenti a livello sottocutaneo, spingendoli per 1 o 2 centimetri al massimo e lasciandoli in sede per il periodo di tempo che ritiene opportuno (e che varia da paziente a paziente).
Nel settore dell’Agopuntura, infatti, non esistono schemi predefiniti e neppure manuali terapeutici a cui fare riferimento, in quanto è soltanto il medico a decidere sia gli aspetti qualitativi (punti di posizionamento degli aghi) sia quelli quantitativi (durata dell’applicazione).
Generalmente il numero degli strumenti impiegati dipende dall’entità del dolore riferito dal paziente e dal tipo di sintomatologia ad esso collegata.
La durata media di una seduta è compresa tra 20 e 40 minuti, tenendo conto che all’inizio il tempo di applicazione è più prolungato mentre in seguito diminuisce.
Attualmente questa pratica fa parte della Medicina Complementare riconosciuta dall’OMS, che ne conferma la validità relativamente soltanto ad alcuni disturbi, nei quali viene ristabilito il corretto fluire dell’energia vitale.
Secondo questa filosofia medico/scientifica, la malattia deriverebbe da blocchi funzionali dell’energia vitale, che non avendo più la possibilità di distribuirsi correttamente in tutto il corpo, provoca squilibri responsabili delle patologie.
A monte dell’ostruzione, infatti, si viene a creare un effettivo accumulo energetico che può causare dei blackout funzionali, mentre a valle dell’ostruzione si generano stati carenziali.
Cenni Storici
Secondo alcune ricerche scientifiche, le prime applicazioni di Agopuntura nell’ambito della medicina tradizionale cinese risalgono all’anno 2000 avanti Cristo.
Si hanno prove certe che soltanto intorno al 500 avanti Cristo questa pratica veniva attuata con i primi sottili filetti di metallo, mentre in precedenza gli strumenti utilizzati erano aghi di bambù, di osso, di bronzo o di porcellana.
Intorno al 1120 avanti Cristo e fino al 200 avanti Cristo l’Agopuntura cinese conobbe uno dei suoi periodi di maggiore diffusione, grazie soprattutto al fiorire di moltissime scuole di pensiero, tra cui quella Confuciana, la scuola del Tao, la scuola Yin Yang e quella Naturalista.
In seguito a confronti sempre più approfonditi tra le differenti impostazioni, venne elaborato un Prontuario di Agopuntura pubblicato intorno al 200 avanti Cristo e successivamente aggiornato dalle dinastie di medici esperti in questa pratica.
È di un trattato costituito da 18 libri, diviso in due parti formate da 9 capitoli ciascuna, che riassumono non soltanto i dati teorici ma anche le esperienze pratiche dei primi agopunturisti.
Questa raccolta di testi è tutt’ora valutata come uno dei principali riferimenti di medicina antica e costituisce la fonte principale di insegnamento per tutte le successive scuole tradizionali di Agopuntura.
Il grande successo dell’Agopuntura in Cina dipende dal fatto che le corti imperiali, i nobili e gli alti funzionari politici la valutavano l’unico metodo efficace di cura, rendendolo disponibile anche per tutti i ceti sociali.
Tra il 960 e il 1200 dopo Cristo venne pubblicato un secondo trattato sull’Agopuntura in cui per la prima volta si parlò dell’esatta disposizione e del percorso dei meridiani.
Questo testo consentì ai medici di applicare le nozioni teoriche a statue di bronzo a grandezza naturale, ricoperte di cera e riempite d’acqua.
Soltanto se gli aghi venivano inseriti nel punto preciso, dalla statua zampillava l’acqua, una prova indispensabile per consentire al medico di essere abilitato ad esercitare questa disciplina.
Verso la fine del 1700, l’Agopuntura subì un progressivo decadimento e rischiò di estinguersi del tutto, poiché non vi erano più medici capaci di praticarla correttamente.
Nel testo “Storia della Medicina Cinese” (1757) veniva affermato che soltanto i farmaci tradizionali possono avere un valore terapeutico, mentre l’Agopuntura non serve a nulla.
Questo filone di pensiero venne confermato dalla filosofia di Confucio, che vietava il denudamento del corpo poiché ritenuto sacrilego.
Nel 1922 il governo cinese impose l’abolizione di questa pratica, che fu completamente soppiantata dalle terapie tradizionali.
Nel 1954 Mao Tse Tung, dopo aver recuperato il patrimonio scientifico e medico dell’antica Cina, legalizzò nuovamente la pratica con gli aghi, che da allora si è affiancata alle scuole mediche tradizionali sia orientali che occidentali, sviluppando nuove impostazioni per la gestione dei meridiani e dei canali di flusso energetici.
Nel 1972 gli Stati Uniti per primi hanno legalizzato la pratica dell’Agopuntura che nel 2010 è stata dichiarata patrimonio culturale dell’umanità dall’UNESCO.
Validità Scientifica dell’Agopuntura
Dopo 5mila anni dalla sua nascita, l’Agopuntura è stata universalmente riconosciuta come uno strumento terapeutico valido, che può risolvere numerose patologie affiancandosi oppure sostituendosi alla medicina tradizionale.
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Grazie all’impiego della tomografia a Emissione di Positroni, una tecnica che consente di evidenziare lo stato funzionale del cervello umano, per la prima volta sono stati descritti gli effetti cerebrali dell’Agopuntura, utilizzata a scopo antidolorifico, chiarendo che una simile terapia si fonda su reali effetti biologici e non soltanto sulla suggestione.
La funzione analgesica di questa pratica sarebbe riconducibile alla complessità dei circuiti nervosi in cui viene stimolata la liberazione di neuromediatori simili alla morfina, che, come è noto, è uno dei più potenti antidolorifici presenti in natura.
Anche se la pratica clinica occidentale ha tendenzialmente preso le distanze da queste metodiche terapeutiche, recentemente il National Institute of Health (USA) ha emesso un riconoscimento ufficiane dell’Agopuntura, che è entrata a far parte del Servizio Sanitario Nazionale.
In Italia, a differenza di altri stati europei, questa tecnica è definita “atto medico a tutti gli effetti” e proprio per questo seguita e apprezzata da oltre 2 milioni di pazienti (il 22% della popolazione totale).
La validità scientifica dell’Agopuntura è stata poi riconosciuta anche in altri settori, oltre a quello analgesico, poiché numerose patologie riguardanti l’apparato muscolo-scheletrico e osteo-articolare, hanno mostrato evidenti miglioramenti dopo alcune sedute di Agopuntura.
Il presupposto medico su cui si basa questa affermazione è riconducibile al funzionamento delle placche neuromuscolari, che sono le strutture anatomiche deputate al controllo dell’attività dei muscoli.
Sostanzialmente, si può affermare che l’inserimento sottocutaneo dell’ago in un preciso punto va a stimolare alcune radici nervose periferiche che, attraverso il rilascio di neuromediatori sinaptici, trasmettono l’impulso ai centri di controllo encefalico.
Da qui ha origine una stimolazione verso le placche neuromuscolari e quindi sull’equilibrio tra contrazione e rilassamento delle miofibrille.
Questo spiegherebbe perché la maggior parte delle patologie dolorose del rachide come lombalgia, sciatalgia, cervicalgia, eccetera, trae un notevole vantaggio dall’Agopuntura, che agisce non soltanto eliminando la sofferenza, ma anche evitando la cronicizzazione dei sintomi.
Oggi le più importanti realtà scientifiche (FDA, OMS, NIH) sono concordi nel riconoscere all’Agopuntura una validità scientifica per quanto riguarda gli effetti analgesici, immunomodulanti, regolatori neuroendocrini, e ansiolitici con valenza antidepressiva.
Le vie nervose collegate all’effetto analgesico sono di tipo sia afferente che efferente, e dipendono dalla stimolazione dei nocicettori cutanei e sottocutanei, che vengono attivati dagli aghi.
Inoltre, l’Agopuntura agisce anche inducendo l’ipofisi ad aumentare la secrezione di beta-endorfine, che entrando in circolo controllano la trasmissione delle percezioni dolorifiche in tutto il corpo.
I principali neurotrasmettitori stimolati dall’Agopuntura sono, oltre alle beta-endorfine, le dinorfine e le encefaline, che controllano la produzione di oppioidi sia a livello spinale he encefalico.
Questa tecnica sviluppa anche un effetto regolatore sulla sintesi neuro-umorale e sul microcircolo periferico.
Fondamenti dell’Agopuntura
I fondamenti dell’Agopuntura si basano sulla presenza di sistemi funzionali distribuiti su tutto il corpo umano e traducibili in canali deputati al flusso di energia vitale.
Alcuni di questi sistemi sono collegati a organi ed apparati, mentre altri sono liberi.
L’insorgenza della malattia viene interpretata come la perdita di equilibrio tra i vari sistemi funzionali, e proprio per questo il suo trattamento prevede la riattivazione di tutti i canali mediante l’inserzione degli aghi.
I fondamenti teorici generali di questa pratica si basano quindi sul flusso energetico che non deve mai essere interrotto né ostacolato per garantire il benessere all’organismo.
Il dolore, infatti, è riconducibile a una stagnazione del flusso energetico, che impedisce una corretta distribuzione della forza vitale.
L’Agopuntura è una procedura finalizzata a risolvere gli squilibri dei flussi, mediante la stimolazione degli “agopunti“, sopra o sotto la pelle.
Secondo le teorie degli agopunturisti, nel corpo sono presenti dodici canali principali, chiamati Meridiani, che si estendono dall’alto al basso in maniera simmetrica e che si collegano ad ognuno dei dodici organi, secondo la distinzione tra 6 canali yin e 6 canali yang.
Su ogni braccio e su ogni gamba decorrono 3 meridiani yin e 3 yang, per un totale appunto di dodici canali totali.
I 3 canali yin della mano, che incominciano dal petto e percorrono la parte interna del braccio, corrispondono a cuore, pericardio e polmone.
I 3 canali yang della mano, che incominciano dalla mano e decorrono esternamente lungo il braccio verso la testa, corrispondono a intestino crasso e intestino tenue.
I 3 canali yin del piede, che incominciano da esso e decorrono internamente lungo la gamba verso il fianco, corrispondono a fegato, milza e reni.
I 3 canali yang del piede, che incominciano dal ginocchio e scendono verso il piede lungo la parte esterna della gamba, corrispondono a stomaco, vescica e cistifellea.
Il flusso dell’energia attraverso ognuno di questi dodici canali prevede una via esterna e una via interna: la prima è quella superficiale su cui vengono inseriti gli aghi, mentre la seconda è raggiungibile con altre metodiche.
Un trattamento di Agopuntura deve quindi tenere conto dei dodici meridiani principali che, secondo l’esperienza degli agopunturisti, possono essere coinvolti tutti o solo parzialmente.
In alcuni casi questa metodica può essere utile anche come strumento diagnostico, poiché determinati punti collegati a un organo ammalato, reagiscono in maniera anomala all’inserzione dell’ago.
L’evidenza scientifica dell’Agopuntura, che è stata confermata dai benefici ottenuti da questa metodica, consente di valutarla come un’alternativa alla medicina tradizionale.
Trattandosi di una tecnica poco invasiva, l’Agopuntura non presenta controindicazioni né reazioni avverse, a patto di essere praticata da personale competente, qualificato ed esperto.
Agopuntura: come può essere usata per la Riabilitazione Posturale
Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, una corretta postura dipende dalle 3 cavità del midollo, con riferimento alla complessa innervazione del midollo spinale da cui dipendono sia i movimenti che l’equilibrio del corpo.
In particolare, le 3 cavità del midollo corrispondono a cranio, colonna vertebrale e pelvi, strutture ossee che racchiudono la componente nervosa del corpo.
Il legame esistente tra queste 3 porzioni cave dello scheletro è un fattore fortemente vincolante sull’assetto posturale degli individui, che risulta in stretto rapporto con i flussi di energia vitale.
Il collegamento tra Agopuntura e Postura è costituito dal meridiano dello stomaco, che è quello che mette in relazione le due variabili.
Secondo gli agopunturisti è possibile ripristinare una corretta postura (e quindi eliminare eventuali disturbi dolorosi) soltanto liberando questo meridiano e dunque consentendo al flusso energetico di riprendere a circolare.
Se anteriormente il meridiano che collega le tre cavità è quello dello stomaco (che pertanto deve essere stimolato), posteriormente è invece il meridiano della vescica, che gestisce l’altra porzione posturale dello scheletro.
Una volta individuate le linee energetiche da stimolare, il terapeuta interviene su vari agopunti sbloccando le interruzioni e consentendo all’energia di riprendere il suo corso normale.
Come conseguenza l’assetto scheletrico viene ripristinato già dopo poche sedute e la componente muscolare si rilassa eliminando tensioni e contratture dolorose.
Molto spesso i difetti posturali sono conseguenti a traumi, contusioni oppure a banali processi infiammatori, responsabili dell’insorgenza di una sintomatologia dolorosa e di una modificazione corporea.
È proprio in simili casi che l’Agopuntura può essere utilizzata per la rieducazione posturale dato che, eliminando il dolore, contribuisce allo scheletro di ripristinare la sua struttura fisiologica.
Inoltre, anche la muscolatura non è più sottoposta a tensioni anomale e quindi può svolgere correttamente le sue funzioni statiche e dinamiche.
Tutti gli agopunti coinvolti nella rieducazione posturale svolgono dapprima un’importante attività muscolare miorilassante e successivamente un’altra ossea.
Grazie all’equilibrio recuperato tra apparato muscolo-tendineo ed osteo-articolare e in seguito al recupero dei corretti rapporti spaziali tra essi, il paziente può acquisire una Normale Postura.
Di solito dopo le sedute di Agopuntura Posturale è consigliabile eseguire un ciclo di esercizi riabilitativi che, sotto la guida di un Posturologo, permettono di ripristinare la forza muscolare.
I Recettori Posturali, che sono distribuiti lungo i meridiani tendino-muscolari, sono percorsi da un flusso ininterrotto di energia che, soltanto a causa di blocchi funzionali, viene inattivata provocando dolore.
Le principali funzioni di questi meridiani sono le seguenti:
- mantenere in equilibrio il corpo;
- permettere la deambulazione;
- proteggere gli organi interni;
- sostenere il tono muscolare;
- mantenere un equilibrio tra contrazione e rilassamento;
- favorire la sinergia tra apparato osseo e muscolare mediante le placche neuro-muscolari.
Soltanto dopo un’accurata valutazione energetica personalizzata il terapeuta può procedere al trattamento di Agopuntura Posturale.