Al giorno d’oggi si parla sempre più spesso dei problemi di Pubalgia che affliggono ormai un numero molto elevato di persone. Non tutti conoscono i dettagli in merito alla Pubalgia Posturale: ecco perciò qualche dettaglio utile che vale la pena tenere in considerazione.
Cos’è la Pubalgia
Bisogna innanzitutto partire col chiarire cosa si intende per Pubalgia. Con questo termine si intende una sensazione dolorifica che riguarda la zona del pube, ossia un osso che compone il bacino assieme all’ischio e all’ileo. Questa sindrome dolorosa muscolare interessa un’area specifica, quella addomino-pubica e può provocare una serie di fastidi, talvolta non di lieve entità. Molti medici la considerano anche un’infiammazione muscolare e tendinea che interessa principalmente l’area muscolare della zona pubica. Occorre infatti ricordare che il pube non è altro che un osso che permette di congiungere al meglio i tendini muscolari di quest’area con quelli dell’addome. Senza dimenticare che si tratta di un fondamentale punto di inserzione per il legamento inguinale e l’area attraverso cui passano sia nervi che vasi circolatori.
Questo spiega il motivo per cui, quando è presente la Pubalgia, si possono avvertire delle sensazioni di dolore molto intense, a tratti apparentemente invalidanti anche nello svolgere movimenti semplici. Si può parlare di cause differenti, a partire da piccoli traumi che nel corso del tempo si ripetono, fino a dover considerare specifiche patologie delle ossa, delle articolazioni, dei tendini oppure dei muscoli. Bisogna anche parlare di patologie tumorali o correlate a infezioni che possono degenerare in forti sintomi di Pubalgia. Andando a vedere alcune statistiche, sembra che la maggiore incidenza della Pubalgia riguarda principalmente coloro che fanno sport o che svolgono regolarmente attività di sforzo fisico. Determinati movimenti che possono far sì che ci sia un dolore acuto nell’area pubica.
Anatomia della Pubalgia
Vale la pena parlare delle zone del corpo che sono coinvolte nella Pubalgia per comprendere questo tipo di patologia. In particolare, non si può non partire dal bacino, un anello grande osteoarticolare chiuso che non è altro che la base del tronco del corpo. Una sorta di impalcatura che fa da unione tra gli arti inferiori e il rachide. Il bacino si compone di due ossa iliache e il coccige, oltre ad avere due articolazioni sacroiliache, la sinfisi pubica e l’articolazione sacrococciegea. Si tratta di componenti che svolgono un ruolo fondamentale per il movimento del corpo. Si deve parlare dell’articolazione sacroiliaca che ha una conformazione molto particolare in quanto si compone di due ossa che vengono mantenute in posizione da una membrana fibrosa, rinforzata ulteriormente da una serie di legamenti, ossia il sacroiliaco anteriore, quello posteriore e il sacrospinoso. Uno dei punti cruciali quando si parla di Pubalgia è la sinfisi pubica, un’articolazione che ha una funzione molto importante in quanto va a unire l’area pubica di destra con quella di sinistra.
Anatomicamente si trova un po’ più avanti rispetto alla vescica. Della sinfisi pubica fa parte anche un disco di fibrocartilagine che è connesso a tutta una serie di legamenti: questi fanno parte della struttura della stessa, garantendo solidità e una possibilità di movimento fluido. Non ci sono vasi sanguigni nella sinfisi pubica.
Fisiologia della Pubalgia
Da un punto di vista fisiologico, è fondamentale parlare di quella che è la funzione principale del bacino, fondamentale per dare forza sia al rachide che agli arti inferiori. Il peso del corpo si distribuisce in maniera uniforme sugli arti inferiori mediante le ali dell’osso sacro e soprattutto sfruttando una serie di articolazioni, come quelle sacroiliache. L’osso sacro può essere considerato come una sorta di cuneo che si va a incastrare tra due ali iliache presenti sia sul piano trasversale che su quello frontale. Occorre dunque specificare che si parla di un vero e proprio sistema auto-bloccante in cui maggiore è la risultante delle forze che incidono su questa area, tanto più alta sarà la stabilità tra le ali dell’osso sacro. A conferire una ulteriore robustezza all’osso sacro contribuisce la presenza di una serie di legamenti molto importanti, noti come sacroiliaci anteriori e posteriori. Fin dal XVII secolo è stata analizzata nei dettagli quella che è la mobilità dell’articolazione sacroiliaca che ha destato l’interesse degli studiosi: infatti, nel corso del tempo, sono stati svolti proprio degli studi per verificare il movimento di questa articolazione correlata alla sinfisi pubica e agli assi attorno cui questo avviene. Proprio l’articolazione sacroiliaca svolge un ruolo molto importante in quanto questa è sottoposta a tutta una serie di forze che vengono generate dal sistema muscolare. Tuttavia, non è mai stata cosa semplice individuare bene quelli che sono i muscoli che influenzano il movimento di tale articolazione.
Tra i più importanti sembra che ci siano l’ileopsoas e il piriforme. Il primo attraversa la superficie anteriore di quasi tutta l’articolazione sacroiliaca, mentre il secondo va ad influenzare in maniera importante la sua meccanica. Altri muscoli che sono coinvolti nel movimento dell’area pubica, sono il retto femorale, il sartorio, il tensore della fascia e il quadrato dei lombi.
Patologia della Pubalgia
Per quanto concerne la terminologia, Pubalgia sta a significare proprio una sensazione dolorifica che riguarda la zona pubica. Si tratta dunque di una sindrome che, in determinate situazioni, può diventare particolarmente dolorosa. Il dolore riguarda prettamente il pube e la causa è un’infiammazione dei muscoli che si trovano a livello della sinfisi pubica, in particolare i muscoli adduttori delle gambe e il retto addominale.
Anatomicamente si trova un po’ più avanti rispetto alla vescica. Della sinfisi pubica fa parte anche un disco di fibrocartilagine che è connesso a tutta una serie di legamenti: questi fanno parte della struttura della stessa, garantendo solidità e una possibilità di movimento fluido. Non ci sono vasi sanguigni nella sinfisi pubica.
Fisiologia della Pubalgia
Da un punto di vista fisiologico, è fondamentale parlare di quella che è la funzione principale del bacino, fondamentale per dare forza sia al rachide che agli arti inferiori. Il peso del corpo si distribuisce in maniera uniforme sugli arti inferiori mediante le ali dell’osso sacro e soprattutto sfruttando una serie di articolazioni, come quelle sacroiliache. L’osso sacro può essere considerato come una sorta di cuneo che si va a incastrare tra due ali iliache presenti sia sul piano trasversale che su quello frontale. Occorre dunque specificare che si parla di un vero e proprio sistema auto-bloccante in cui maggiore è la risultante delle forze che incidono su questa area, tanto più alta sarà la stabilità tra le ali dell’osso sacro. A conferire una ulteriore robustezza all’osso sacro contribuisce la presenza di una serie di legamenti molto importanti, noti come sacroiliaci anteriori e posteriori. Fin dal XVII secolo è stata analizzata nei dettagli quella che è la mobilità dell’articolazione sacroiliaca che ha destato l’interesse degli studiosi: infatti, nel corso del tempo, sono stati svolti proprio degli studi per verificare il movimento di questa articolazione correlata alla sinfisi pubica e agli assi attorno cui questo avviene. Proprio l’articolazione sacroiliaca svolge un ruolo molto importante in quanto questa è sottoposta a tutta una serie di forze che vengono generate dal sistema muscolare. Tuttavia, non è mai stata cosa semplice individuare bene quelli che sono i muscoli che influenzano il movimento di tale articolazione.
Tra i più importanti sembra che ci siano l’ileopsoas e il piriforme. Il primo attraversa la superficie anteriore di quasi tutta l’articolazione sacroiliaca, mentre il secondo va ad influenzare in maniera importante la sua meccanica. Altri muscoli che sono coinvolti nel movimento dell’area pubica, sono il retto femorale, il sartorio, il tensore della fascia e il quadrato dei lombi.
Patologia della Pubalgia
Per quanto concerne la terminologia, Pubalgia sta a significare proprio una sensazione dolorifica che riguarda la zona pubica. Si tratta dunque di una sindrome che, in determinate situazioni, può diventare particolarmente dolorosa. Il dolore riguarda prettamente il pube e la causa è un’infiammazione dei muscoli che si trovano a livello della sinfisi pubica, in particolare i muscoli adduttori delle gambe e il retto addominale.
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Imparerai tutti i Test per Svolgere una Completa Analisi della Postura. Svolgeremo, inoltre, tutte le tecniche di Rieducazione Funzionale della Posturale e attraverso la Terapia Manuale.
Nella maggior parte dei casi, non si tratta certo di una condizione grave o che comporta particolari limitazioni nelle attività quotidiane. Da un punto di vista clinico, si parla fondamentalmente di tre tipologie di Pubalgia:
- Si parte con la tendinopatia inserzionale, che è quella che viene causata da una serie di microtraumi ripetuti nel tempo. Questi riguardano i muscoli addominali e quelli della coscia, le aree dove è più facile che si verifichi una infiammazione.
- Si parla poi della sindrome sinfisiaria che invece si origina a partire da piccoli traumi che causano una disfunzione della sinfisi pubblica. La conseguenza di un problema del genere potrebbe essere l’instabilità di tutto il bacino, condizione molto frequente nelle donne che sono in gravidanza.
- Diventa necessario parlare anche della sindrome della guaina del retto addominale, particolarmente diffusa nei calciatori. Questa deriva da una tensione molto importante dei muscoli addominali che provoca lo stiramento e la compressione a carico del nervo perforante. Il tutto determina una sensazione di dolore anche abbastanza intensa.
Senza dimenticare che si parla anche di diverse intensità della Pubalgia, partendo dal 1° grado che è quello più leggero in cui si avverte un dolore leggero e che non causa problemi di movimento. Ma non solo, in quanto vi è anche quella di 2° grado con dolore moderato e una perdita parziale della funzionalità muscolare. Arrivando poi alla Pubalgia di 3° grado che determina dolore severo molto intenso, a tratti pungente al punto tale da portare a una riduzione della forza muscolare e della funzionalità dell’area pubica.
Le Cause della Pubalgia
Ci sono diverse cause che possono determinare la Pubalgia e lo scaturire di tutta quella serie di sintomi ad essa correlata. Indubbiamente, non si può certo fare a meno di parlare del rapporto stretto con la dentatura: non tutti sanno che vi è una stretta correlazione tra questi due elementi del corpo umano. In particolare, sembra che possa incidere molto la presenza di malocclusioni che, alla lunga, potrebbero originare sensazioni di dolore di varia entità. Ma non solo, in quanto potrebbero esserci problemi posturali o comunque delle forti tensioni muscolari nell’area pubica che potrebbero determinare problemi e limitazioni nei movimenti.
Per quanto concerne invece la Pubalgia nelle donne in gravidanza, questo periodo della vita è caratterizzato dalla lassità della sinfisi pubica che, in un certo qual modo, non ha la stessa resistenza che avrebbe normalmente. In aggiunta a ciò, vi è un aumentato rilascio di relaxina, un ormone che serve proprio per favorire il rilassamento delle articolazioni.
Possono incidere negativamente pregressi traumi a livello delle ginocchia oppure del bacino, oltre a delle limitazioni o patologie delle articolazioni congenite.
Fino a dover considerare come cause della Pubalgia anche le malattie del piede, alterazioni nella conformazioni della colonna vertebrale e problemi della muscolatura addominale in seguito a interventi chirurgici legati alla postura.
Il Trattamento della Pubalgia
Bisogna ricordare una cosa molto importante, ovvero che la Pubalgia è una patologia che può regredire, anche se non è detto passi del tutto. Molte persone che ne soffrono vanno incontro a delle recidive, ossia al ripresentarsi di fasi acute di dolore. Occorre ricordare un aspetto importantissimo, ossia che nel corso della fase acuta è necessario procedere con la riduzione della flogosi e dei sintomi ad essa correlati. Un primo trattamento che deve essere messo in atto è il riposo fino alla regressione della sintomatologia dolorosa: il movimento è assolutamente controproducente per l’intera area muscolare pubica, oltre che per le articolazioni. Il che vuol dire che, rimanendo sempre in moto, sarà difficile notare un miglioramento. In caso di dolore molto forte, si potrebbe procedere con degli impacchi freddi, anestetici del dolore, oppure dei farmaci antinfiammatori, da assumere solo dietro consiglio medico. La fisioterapia è un altro dei trattamenti migliori da mettere in atto per risolvere i problemi legati alla Pubalgia: questa permette di avere una guarigione completa con un buon recupero della funzionalità muscolare a livello pubico. Anche la massoterapia, la tecarterapia e la laserterapia possono rivelarsi molto utili per tenere sotto controllo il dolore ed evitare che l’infiammazione possa degenerare. Si usano molto le onde d’urto che servono per ripristinare l’apporto di sangue corretto nei tessuti infiammati. Un’altra valida alternativa potrebbe essere un massaggio decontratturante che serve per distendere i muscoli, qualora essi siano particolarmente dolenti. In caso di tendinopatie particolarmente aggressive, si potrebbe procedere con iniezioni locali di cortisone, sempre dietro consiglio medico. Coloro che sono in una fase cronica della Pubalgia devono imparare a conviverci, senza avere alcuna limitazione nei propri movimenti abituali. Serve dunque mettere in atto una serie di esercizi che possono rivelarsi ottimi, come lo stretching, la tonificazione muscolare, il movimento alternato di allungamento e rilassamento degli adduttori della coscia. Ci sono comunque una lunga serie di esercizi che si possono praticare per far sè che si possano ottenere realmente benefici in caso di Pubalgia.
La relazione con la postura
Non bisogna certo sottovalutare un aspetto molto importante quando si parla di Pubalgia, e cioè che si tratta di una condizione strettamente legata a una cattiva postura. Questo spiega il motivo per cui si tratta di un disturbo particolarmente diffuso non soltanto tra le persone di una certa età o con pregressi problemi, ma anche tra più giovani. Una relazione particolarmente stretta: infatti, in caso di Pubalgia, vi è l’area muscolare di questa zona del corpo che è sovraccaricata per via di uno sforzo e si trova a dover affrontare una condizione di infiammazione. La situazione peggiorerà inevitabilmente qualora si tenda ad assumere, con una certa regolarità, una postura scorretta nel corso della giornata. Le posture sbagliate non sono solo quelle che si assumono quando il corpo rimane fermo, ma anche quando si è in movimento: questo serve per comprendere il motivo per cui tanti atleti soffrono di questa problematica.
Si potrebbe anche pensare, ad esempio, a un modo sbagliato di camminare, un errato appoggio del piede mentre si corre. Il che vuol dire che la postura va di pari passo con la Pubalgia e va tenuta in considerazione questa cosa soprattutto qualora si avvertano dei primi fastidi mentre si sta fermi. Questo serve per comprendere il motivo per cui, per esempio, anche una comune lombalgia potrebbe essere la causa di Pubalgia.
La Pubalgia di Origine Posturale
Seppur ormai la Pubalgia venga considerata a tutti gli effetti come una patologia, è bene ricordare che si tratta di un sintomo importante. Questo si manifesta a causa di una serie di disfunzioni che possono essere tante e coincidere in maniera più o meno sincrona. I problemi posturali possono diventare la causa di un disturbo del genere, dando vita a dolori, anche di forte entità. Non solo disfunzioni posturali, ma anche a carico della colonna vertebrale: il che vuol dire che, ad esempio, anche chi soffre di scoliosi o varismo delle ginocchia potrebbe andare più facilmente incontro a Pubalgia. Questi sono elementi che non bisogna sottovalutare, anche perché continui movimenti sbagliati, in aggiunta a piccoli traumi, possono degenerare in una infiammazione cronica. Va specificato che è sempre bene che vi sia un’attenta valutazione per analizzare il caso in questione: ogni corpo presenta suoi elementi peculiari e caratteristiche specifiche che vanno considerate con molta attenzione. Secondo uno studio, sembra che il 15% di coloro che soffre di Pubalgia tende a camminare con una certa regolarità su terreni irregolari, mentre il 30% ha fatto uno sforzo eccessivo rispetto a quelle che sono le caratteristiche del suo corpo. In ogni caso, sembra che vi sia una notevole incidenza tra gli atleti, soprattutto coloro che praticano il gioco del calcio in cui la zona pubica è particolarmente sollecitata. Uno dei movimenti maggiormente indiziati a creare problemi di Pubalgia è il repentino cambio di direzione e di postura, oltre a uno sforzo particolarmente intenso dei muscoli adduttori dell’area pubica. Sono molti gli atleti professionisti ad averne sofferto: un esempio è il difensore della Nazionale, Leonardo Bonucci.
La Rieducazione Posturale come Trattamento
Si tratta di una metodica che prevede una serie di esercizi che hanno come obiettivo principale quello di creare un giusto equilibrio tra le tensioni dei muscoli e quelle dei legamenti del corpo umano. Il lavoro che viene effettuato sulle varie zone corporee è abbastanza globale e si possono avere dei benefici effettivi e che durano nel tempo. Questo spiega il motivo per cui sono in tanti ad affidarsi a una soluzione del genere, qualora la Pubalgia sia particolarmente seria. Un grosso vantaggio è che la rieducazione posturale può essere messa in atto in tutte quelle condizioni in cui il corpo mandi segnali silenziosi, ma evidenti, di qualcosa che non va: il dolore nell’area pubica è uno di questi. Diventa importantissimo affidarsi a personale con la giusta specializzazione e con le dovute competenze che possa così garantire una pronta risoluzione del problema. Ecco perché è fondamentale partire dalla fase della diagnosi, così da individuare la causa primaria che dà vita all’alterazione della postura. I benefici della rieducazione posturale sono importanti, in quanto con esercizi mirati si ha la possibilità di avere muscoli normalmente elastici e tonici. Oltre a dover considerare che questi hanno una maggiore resistenza e forza nel corso del tempo. Senza dimenticare che i benefici sono evidenti anche per la respirazione e per una mobilità del corpo decisamente più efficiente. La rieducazione posturale fa bene a coloro che vivono periodi di stress intenso e in cui la tensione muscolare potrebbe diventare particolarmente intensa. Attenzione alle donne in gravidanza, in cui è meglio evitare una pressione eccessiva a livello addominale.