Il motivo principale che spinge i pazienti a richiedere un consulto posturale è un dolore che non riescono a gestire o sconfiggere, che crea disagio e abbassa il livello della qualità della vita. Nella maggior parte dei casi si tratta, effettivamente, di dolori correlati a una scorretta postura o a problemi osteo-articolari, trattabili con sedute di riabilitazione mirate. Ci sono però situazioni in cui la posturologia non può intervenire, perché la causa scatenante del fastidio è una patologia sottostante, spesso anche di una certa gravità. Stiamo parlando dei riflessi somato-viscerali, spesso confusi con problematiche osteo-articolari. Il posturologo, durante la prima visita, è in grado di sospettare la patologia e indirizzare il paziente verso il percorso diagnostico e terapeutico più idoneo alla risoluzione del suo specifico problema.
Cosa sono i riflessi somato-viscerali
Il riflesso somato-viscerale è un dolore che si avverte in una specifica parte del corpo ma che, invece, è in realtà sintomo della sofferenza di un organo interno. Il nostro cervello non è in grado di localizzare un dolore agli organi interni, in quanto il tessuto di cui sono composti è privo di neurotrasmettitori. Per riflesso, quindi, si avvertirà il fastidio in una zona circostante. Questo fa sì che, spesso, si pensi di avere una patologia osteo-articolare quando, invece, il disturbo è ben altro.
La colonna vertebrale: la prima indiziata
Quando si ha mal di schiena, generalmente, si pensa immediatamente a un dolore circoscritto alla colonna vertebrale. In effetti, nella stragrande maggioranza dei casi, è proprio così. La schiena può far male in vari punti, dalla nuca fino al bacino e, quasi sempre, le cause sono da ricercare a livello locale.
Principali fattori che provocano mal di schiena:
- postura errata quando si sta in piedi per molto tempo, ad esempio poggiando tutto il peso su una sola gamba, mantenendo una posizione ingobbita o tendendo a spingere in fuori il bacino;
- errata postura quando si è seduti, specie per chi passa molte ore alla scrivania;
- sedentarietà;
- calzature scomode;
- materasso di scarsa qualità, che impedisce alla colonna di rilassarsi durante il riposo notturno;
- errata esecuzione di esercizi fisici, che possono provocare micro-lesioni o contratture a livello vertebrale;
- scorretta postura alla guida, soprattutto per chi trascorre molte ore in auto;
- avanzare dell’età;
- sovrappeso o obesità, che possono impedire una corretta deambulazione e sovraccaricare la colonna e il bacino, nonché gli arti inferiori.
In tutti questi casi l’intervento del posturologo è fondamentale. Sia per quanto riguarda la riabilitazione, quindi la risoluzione del problema in fase acuta, che permette di liberarsi dal dolore. Sia sul lungo termine, in quanto imparare a mantenere una postura corretta e a praticare esercizi mirati è, senza dubbio, la migliore forma di terapia e di prevenzione per eventuali recidive.
Quando la postura non c’entra
Tuttavia, lungo la colonna vertebrale, all’interno del corpo, ci sono molti organi vitali. Una patologia a carico di essi può provocare un riflesso somato-viscerale, quindi episodi di dolore non correlati effettivamente alla colonna.
Qualche esempio:
- L’esofagite da reflusso, che infiamma l’esofago, può provocare dolore a livello della cervicale e delle spalle.
- Il bruxismo, cioè il digrignamento involontario dei denti durante il sonno, ha tra i suoi sintomi anche dolore alle vertebre cervicali, alla mascella, alle spalle e clavicole.
- Un problema cardiaco, ad esempio l’angina, le valvuliti, le miocarditi e gli infarti, si traducono con dolori cronici al braccio sinistro, alla spalla e alla parte alta della schiena.
- Anche le patologie polmonari, dall’asma al cancro del polmone, possono dare come sintomatologia un dolore persistente alle costole e alla parte alta della schiena.
- Difficoltà di digestione come gastrite e ulcera possono comportare un dolore al centro della schiena. Quando l’infiammazione è molto importante il dolore diventa invalidante, impedendo persino di riposare tranquillamente durante la notte.
- Disfunzioni del colon e dell’intestino, infine, possono dare dolore alla bassa schiena, al bacino e persino alle gambe.
C’è un’altra situazione, molto specifica, in cui i dolori osteo-articolari sono da attribuire e da ascrivere a un quadro clinico più complesso. Si tratta dei soggetti ansiosi, magari anche con tendenza all’ipocondria. Spesso, chi soffre di ansia, di attacchi di panico, di depressione o di ipocondria, può avvertire dolori lancinanti alle ossa e agli arti. La sensazione è talmente intensa e sgradevole da comportare addirittura episodi di infermità temporanea. Per esempio non si riesce a muovere un braccio oppure non ci si regge sulle gambe.
In tutti questi casi la posturologia non è la soluzione d’elezione ma bisogna indagare un po’ più a fondo.
L’importanza della prima visita
Proprio per quanto appena detto, la prima visita dal posturologo è di fondamentale importanza. Se ci si rivolge a un professionista per chiedere aiuto per un dolore è bene recarsi all’appuntamento muniti di tutta la documentazione medica di cui si dispone. Quindi tutte le analisi del sangue, gli ECG, le eventuali radiografie, ecografie o TAC eseguite, anche per motivazioni differenti dal dolore che si prova al momento. Questo, insieme alla raccolta dell’anamnesi e della storia clinica, permetterà al posturologo di inquadrare correttamente l’origine del disturbo e di decretare se si tratta di una problematica osteo-articolare, quindi di sua competenza, o se invece è necessario trattare tempestivamente una patologia retrostante.
Riflessi somato-viscerali e cervicale
Il dolore cervicale è una patologia che affligge un gran numero di persone. Può presentarsi fin dalla giovane età e, quasi sempre, è provocata da un’errata postura. Le vertebre si infiammano e provocano una sintomatologia acuta, che può cronicizzare, composta da:
- mal di testa;
- nausea;
- dolore al collo e alle spalle;
- a volte mal di denti e difficoltà a deglutire;
- in qualche caso addirittura compromissione della corretta respirazione;
- acufeni;
- scarsa tolleranza alla luce;
- incapacità di concentrazione, senso di ottundimento, scarsa lucidità mentale, reattività meno efficiente;
- alterazioni della vista.
Tutto questo può essere correlato anche al reflusso gastro-esofageo. Il rigurgito acido cronico, infatti, può infiammare l’esofago e manifestarsi, in prima battuta, con mal di gola, tosse e continuo senso di prurito a palato e alla lingua. Quando il reflusso si aggrava e diventa cronico, le pareti dell’esofago iniziano a degradarsi e a dolere. I recettori del dolore possono però riflettersi sulle vertebre cervicali e sulla parte posteriore del torace. Facile, quindi, scambiare il disagio con un mal di collo e schiena. Se la dolorabilità si avverte contestualmente a difficoltà digestive, eruttazione, alitosi, tracce di sangue rosso vivo nell’espettorato, tosse stizzosa e mal di stomaco, probabilmente prima di correggere la postura e intervenire sulle vertebre sarebbe necessario consultare un gastroenterologo e iniziare una terapia anti-acidità.
Riflessi somato-viscerali e dolori maxillo-facciali
Dolore e rigidità del collo che si estende alla mascella e al viso può essere correlato al fenomeno del bruxismo. Si tratta del digrignamento dei denti, anche protratto per ore, mentre si dorme. Il paziente, soprattutto se dorme da solo, non si accorge di avere questo disturbo ma si sveglia, ogni mattina, con una sensazione di indolenzimento che parte dalle tempie, si estende alla mascella fino al collo e alle spalle. Anche in questo caso la riabilitazione non ha impatto ed è, invece, necessario rivolgersi a un dentista maxillo-facciale, per valutare la possibilità di utilizzare un bite durante la notte.
Riflessi somato-viscerali e cervicale, spalle e braccia
A volte, il dolore al braccio sinistro e alla parte centro-posteriore del torace è riconducibile a patologie cardiache. Il cuore, anche se subisce un infarto, non fa male. L’essere umano non è in grado di percepire il dolore a livello cardiaco quindi, in caso di malattia cardiaca, lo si avverte nella zona circostante. L’angina pectoris, le disfunzioni valvolari, le patologie a carico del miocardio si manifestano con:
- dolorabilità diffusa al petto, allo sterno, alla parte alta della schiena, alla spalla e al braccio sinistro;
- vampate di calore;
- alterazioni del battito cardiaco;
- sudorazione improvvisa e diffusa;
- senso di svenimento;
- vera e propria sincope o collasso.
Se il dolore al braccio, al collo o all’alta schiena è contestuale a uno o più di questi sintomi, oppure a una situazione di ipertensione o di soggetto a rischio per accidente cardiaco, soprattutto se con familiarità, il posturologo potrebbe consigliare un consulto cardiologico e l’effettuazione di test specifici quali elettrocardiogramma ed ecodoppler.
Riflessi somato-viscerali e Scapole e Costole
Un dolore localizzato a livello delle scapole o alle costole può essere provocato da una patologia polmonare. Quand’è così, spesso, il disagio si estende anche allo stomaco e ai fianchi. Pensiamo ad esempio a una banale bronchite, che costringe il paziente a tossire frequentemente per diversi giorni. Al termine della malattia, spesso, lamenterà un forte fastidio, se non un franco dolore, ai muscoli pettorali e intercostali. Lo sforzo, infatti, provoca la dolorabilità. In caso di disturbi polmonari è possibile che la sintomatologia si rifletta sulla schiena. Questo può succedere in caso di:
- bronchite o polmonite non curata, o ricaduta dopo un trattamento antibiotico;
- asma, che costringe il paziente a sforzare la cassa toracica per introdurre sufficiente aria;
- broncospasmo;
- BCPO, ossia broncopneumopatia cronica ostruttiva, spesso causata dal fumo di sigaretta e dall’età avanzata;
- ostruzione bronchiale;
- cancro al polmone.
Se il dolore lamentato dal paziente è associato a sintomi quali tosse, difficoltà respiratorie, apnee notturne o al consumo di un elevato numero di sigarette, prima di intervenire sulla postura sarebbe bene escludere qualsiasi patologia polmonare o bronchiale tramite una radiografia o una TAC.
Riflessi somato-viscerali e digestione
Anche i disturbi cronici a carico dello stomaco possono provocare riflessi somato-viscerali, traducendosi in dolore localizzato al centro della schiena. In questo caso si sospetta una gastrite o un’ulcera se il dolore è associato a mal di stomaco, vomito frequente, indigestioni ricorrenti, episodi di diarrea semplice o con presenza di sangue, difficoltà digestive e continuo senso di gonfiore addominale. Il mal di schiena provocato da problematiche gastriche è spesso così intenso da impedire al paziente di alzarsi dal letto o di stare seduto comodamente. Questo perché, generalmente, le crisi sono acute. Se il dolore si intensifica dopo i pasti o quando si sta sdraiati è, a maggior ragione, ancora più importante eseguire una visita dal gastroenterologo prima di intraprendere un percorso di riabilitazione e posturologia.
Riflessi somato-viscerali e dolori alla Schiena Bassa e Bacino
Infine, dolori alla bassa schiena, al bacino e alle gambe possono essere il frutto di riflessi somato-viscerali a carico di colon e intestino. Anche in questo caso i sintomi che devono far scattare il campanello d’allarme sono piuttosto riconoscibili:
- alternanza di stitichezza e diarrea, che indica la sindrome del colon irritabile;
- senso di gonfiore, soprattutto dopo i pasti;
- fenomeni di ortostassi post-prandiale, ossia cali di pressione significativi subito dopo mangiato;
- stitichezza;
- senso di svuotamento incompleto dell’intestino;
- presenza di ragadi o emorroidi, spesso associate a stitichezza importante e cronica;
- borborigmi, ossia continui rumori intestinali;
- aerofagia;
- difficoltà digestive generiche.
Se un paziente con uno o più di questi sintomi lamenta dolore alla bassa schiena, al bacino, alle anche o alle gambe, prima di intervenire con la posturologia è consigliato escludere che sussista una patologia intestinale.
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Riflessi somato-viscerali psicosomatici
Infine, parliamo della situazione più complessa e delicata, e anche più difficile da diagnosticare. Il dolore osseo, articolare o muscolare che dipende esclusivamente dalla psiche del paziente. Situazioni come ansia grave, depressione, attacchi di panico e ipocondria possono portare chi ne soffre ad avvertire veri e propri dolori lancinanti. Solitamente questi dolori non si presentano sempre nello stesso punto ma sopraggiungono all’improvviso, sotto forma di fitte, in aree del corpo sempre diverse. Questo è un primo indicatore che dovrebbe far pensare a un malessere ascrivibile a una patologia psicologica o psichiatrica.
La posturologia in abbinamento ad altre terapie nella diagnosi e cura dei dolori da riflessi somato-viscerali
Se durante la visita posturale se il posturologo sospetta che il dolore non dipenda dall’apparato osteo-articolare ma da una patologia retrostante, naturalmente dovrà indirizzare il paziente presso uno specialista idoneo a trattarla. Tuttavia, non è detto che questo escluda anche una cura parallela per lavorare sulla postura e sulla riabilitazione. Infatti, tutti i dolori articolari provocati dai riflessi somato-viscerali sono un sintomi della patologia a carico dell’organo interessato ma possono poi persistere anche una volta individuata e trattata la causa scatenante. A quel punto, una volta che il paziente ha ottenuto la diagnosi corretta e ha iniziato la terapia idonea, è possibile anche intraprendere un percorso di riabilitazione e di educazione posturale. Questo approccio multidisciplinare offre diversi vantaggi:
- la cura del dolore causato dai riflessi somato-viscerali che, se cronicizzati, possono persistere anche a patologia principale risolta;
- l’educazione posturale, fondamentale per prevenire la recidiva del dolore;
- la riabilitazione della colonna o degli arti che, per molto tempo, sono comunque stati fonte di dolorabilità e disagio.
Un corretto percorso di riabilitazione può essere molto utile per complementare e completare la terapia e il percorso curativo indicato per trattare la patologia che ha scatenato il dolore. Per fare un esempio. Se un paziente ha sofferto per mesi di cervicale da esofagite, anche risolvendo il problema del reflusso acido, è possibile che i muscoli e le vertebre cervicali abbiano subito una contrazione continua, diventando così più fragili e sensibili. Ciò vuol dire che, in futuro, anche avendo risolto il problema di fondo, potrebbero nuovamente insorgere episodi di fastidi alla cervicale. Intervenendo anche a livello locale, con riabilitazione e consigli posturali, si può lenire del tutto il dolore e prevenire che si ripresenti.
Stesso dicasi per un mal di schiena da gastrite. Se per molti mesi il paziente si è piegato su se stesso a causa del mal di stomaco, è normale che la colonna abbia comunque subito un danno, che può essere trattato con l’aiuto del posturologo. Inoltre, mantenere una postura corretta può contribuire a favorire i processi digestivi e la discesa del materiale alimentare dallo stomaco all’intestino.
Naturalmente questo vale anche in caso di diagnosi di patologie più complicate. La malattia cardiaca o polmonare, per esempio, soprattutto se cronica, mette a dura prova la muscolatura del torace e, di conseguenza, le vertebre mezzane della colonna. La tosse continua, o l’impossibilità di fare dell’attività fisica o, addirittura, la costrizione a letto, non ha un impatto positivo su spalle, braccia, schiena e gambe. Una riabilitazione mirata può migliorare nettamente la qualità della vita del paziente, anche se affetto da patologia cardio-polmonare e, addirittura, permettere una migliore espansione della gabbia toracica quindi promuovere una respirazione più completa e corretta.
Tutto questo, però, va valutato e messo in pratica solo dopo aver scoperto l’effettiva causa del dolore e aver intrapreso una corretta terapia, atta a tenere sotto controllo la patologia. In questi casi la posturologia può essere un valore aggiunto, un ottimizzante del risultato e un supporto per lenire i sintomi.