Il mal di schiena è comune in molti soggetti, soprattutto da parte di chi per lavoro svolge attività quotidiane che mettono sotto stress la colonna vertebrale.
Purtroppo, il dolore alla colonna vertebrale a volte è sottovalutato o confuso con altre patologie e si minimizza pensando ad un lieve trauma muscolare.
Tuttavia, bisogna prestare attenzione e muoversi in tempo se non si vogliono sortire gli effetti negativi e invalidanti di un’ernia al disco.
L’ernia al disco è una patologia conosciuta ma non sempre diagnostica e curata con i rimedi giusti.
A seguire alcuni paragrafi descrittivi su cosa si intende per ernia del disco, eziologia compresa, sintomi, cause e rimedi e l’importanza della postura con percorsi posturali specifici.
Ernia la disco: eziologia e cos’è
Il termine ernia ha origini greche “èrnos” sta esattamente per “germoglio”, “bocciolo”, qualcosa che sboccia e l’ernia tecnicamente sboccia o meglio fuoriesce dalla sede intervertebrale.
Si usa l’accezione disco per indicare i tessuti che si frappongono tra un osso e l’altro della colonna vertebrale, questi dischi o meglio tessuti possono per cause fisiologiche, o patologiche fuoriuscire dalla propria sede di partenza per cui il soggetto si definisce affetto da ernia del disco.
Ogni tessuto ha una pellicola esterna protettiva che può, tuttavia subire delle lesioni e creare uno strabordo del nucleo polposo del disco.
L’ernia del disco può colpire più aree della colonna vertebrale, ma si manifesta per lo più nella zona lombare e cervicale.
In media ne risultano affetti una fascia generazionale compresa in un range di età tra i 20 e i 50 anni e per la maggioranza le persone anziane.
Ernia del disco: sintomatologia
Quando si tratta dei sintomi dell’ernia al disco bisogna dire che vi sono casi in cui il soggetto pur essendo affetto da ernia non manifesta sintomi fisici ne prova dolore, ma sono situazioni rare e con lievi fuoriuscite di tessuto.
Per cui a meno che no vi sia un’attenta diagnostica, in alcuni casi, molti non sanno di avere un’ernia.
Per lo più chi risente un’ernia al disco dichiara di percepire un dolore costante e acuto che può avere natura localizzata o essere diffuso.
Tra i sintomi più comuni vi è il formicolio, irrigidimento degli arti, sciatica, infiammazione dei nervi, dolore alle gambe con punte di intolleranze da seduti e dolore al movimento qualunque esso sia anche sollevare un semplice bicchiere.
Vi sono poi alcuni sintomi dell’ernia del disco visibili a tutti e non avvertiti solo dal soggetto affetto dalla patologia.
Ernia del disco: cause fisiologiche e patologiche
Nel trattare della problematica dell’ernia del disco vanno distinte le cause fisiologiche da quelle patologiche, queste ultime sono legate a specifiche patologie ovvero malattie del sistema osseo degenerative o di carattere infiammatorio tali da incidere sulla struttura ossea indebolendola nella sua consistenza molla o ossea.
Le cause fisiologiche sono, invece, legate ad aspetti personali del soggetto tra cui l’età, i tessuti sono soggetti ad invecchiamento, il passare degli anni può comportare usure al punto che dopo qualche anno è facile che un disco esploda e fuoriesca la parte polposa.
Allo steso modo, può capitare che per situazioni traumatiche come incidenti domestici o sinistri stradali o infortuni sul lavoro, un soggetto possa subire la rottura dei dischi ossia dei tessuti e accusare un’ernia la disco.
Le cause fisiologiche possono essere prevenute e ridimensionate nel loro apporto negativo, aiutandosi con attività posturali.
Esistono molti percorsi rieducativi che consentono di preservare l’elasticità dei tessuti e combattere il trascorrere del tempo.
Volendo fare una sorta di lista delle principali cause dell’ernia al disco, esse possono essere così sintetizzate:
- Età: gli anni incidono sull’elasticità dei tessuti, più in là si è con gli anni più si può essere vittima di tale problematica;
- Obesità: chi non è propriamente in linea può avvertire maggiore dolore alla schiena, la colonna vertebrale deve reggere un peso maggiore di quello che in teoria il corpo potrebbe sostenere, i tessuti premono sulle ossa e possono esplodere;
- Fumo: chi è fumatore va incontro a diverse patologie tra cui l’ernia al disco diminuendo l’apporto i ossigeno nel sangue i tessuti connettivi come i dischi non sono opportunamente idratati e si consumano;
- Stile di vita: l’ernia la disco è spesso il frutto di sforzi fisici quotidiani eccessivi, che possono essere imposti dal tipo di lavoro svolto o essere il frutto di allenamenti sportivi eccessivamente intensi.
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Ernia del disco: analisi della postura
L’ernia del disco è una conseguenza negativa di una scorretta postura, ragion per cui è opportuno che i soggetti effettuino delle analisi della postura al fine di verificare la presenza di eventuali scoliosi, o deformazioni della colonna vertebrale per poter intervenire e prevenire le ernie.
Viene esaminato, in primo luogo, il tipo di appoggio del piede, un piede che non appoggia bene può affaticare la colonna vertebrale, pertanto in tal caso è opportuno intervenire. Successivamente in direzione ascendente va valutato il sistema stomatognatico, per cui la masticazione e la deglutizione e infine la funzione visiva. Un alterazione funzionale di queste strutture può alterare la postura modificando la biomeccanica della scarica del peso sovraccaricando la colonna vertebrale. Inoltre il Posturologo valuterà se le informazioni propriocettive, sono adeguate o meno per organizzare correttamente il sistema tonico posturale.
La valutazione viene svolta attraverso Test Funzionali (test di mobilità, test di forza, test neuroposturali ecc) attraverso la valutazione clinica. Successivamente si svolge la valutazione strumentale con stabilometrica e baropodometrica che analizzano le oscillazioni e la strategia pressoria di appoggio, rispettivamente, del soggetto in stazione eretta attraverso una pedana e un software per l’elaborazione dei dati. In questa maniera, la valutazione è oggettiva e può essere condivisa tra diversi operatori.
Questo tipo di analisi consente di individuare il programma rieducativo migliore e personalizzato per il soggetto al fine di prevenire l’ernia o curarla.
Si analizza non solo la postura, pertanto l’allineamento con la colonna vertebrale, ma anche il tipo di carico al fine di optare per i percorsi migliori e migliorare la postura del soggetto.
Ernia del disco: rimedi quando il dolore è causato dalla postura scorretta
In media l’ernia al disco è il frutto di una posizione scorretta, purtroppo chi fa una vita sedentaria, ad esempio per lavoro è costretto ad ore seduto ad una scrivania, o chi, altresì per lavoro è costretto a stare tante ore in piedi o a sollevare carichi in modo costante, può risentire della rottura dei dischi facenti da cuscinetto della colonna vertebrale tra un osso e l’altro.
Si è parlato dell’analisi della postura, si tratta di esami diagnostici, non invasivi, che consentono di ideare programmi personalizzati di rieducazione posturale.
Il fatto di stare in piedi non significa che tutti lo sappiamo fare correttamente, il più delle volte, si cammina ingobbiti o si assumono posizioni scorrete.
La rieducazione posturale viene impiegata per prevenire questi stati dolorosi ma anche come cura in situazioni di manifesto dolore, quando lo stesso è determinato dalla postura scorretta.
Dalle ultime evidenze scientifiche, diversamente rispetto a quanto è stato svolto negli anni passati, il trattamento delle ernie del disco deve essere svolto in mobilità.
La causa dell’ernia del disco è quasi sempre, a meno che non sia di origine traumatica, una ipomomilità locale o generale della colonna vertebrale. L’assenza di mobilità genera un sovraccarico funzionale e la struttura biomeccanica che non riesce a trasformare l’energia potenziale che si accumula, attraverso la trazione che esercita la forza di gravità, in energia cinetica, trasferendola alla struttura sottostante. Il disco intervertebrale entra in sofferenza, viene schiacciato fino alla fuoriuscita dalla propria sede anatomica.
La terapia posturale interviene innanzi tutto individuando la causa dello scompenso posturale e trattando la parte che altera la postura. Possiamo riscontrare un disturbo in una o più delle seguenti funzioni egemoniche:
- Piede: l’appoggio del piede è il risultato del comportamento del sistema tonico posturale nello scaricare il peso senza sovraccarichi strutturali. L’appoggio del piede rivela se il sistema posturale è capace di organizzarsi o presenta delle limitazioni. Il piede può essere la causa della problematica posturale, per cui si parla di sindrome ascendente, o in disfunzione perchè è un adattamento di una problematica che si trova altrove in maniera discendente.
- Masticazione: la masticazione è una delle funzioni egemoniche del nostro corpo. Masticare ci permette di poter mangiare e parlare e numerose altre funzioni (come la funzione recettoriale che la masticazione produce) ma di per se soltanto mangiare e parlare bastano a capire come sia importante le la sopravvivenza. Semplificando, il nostro corpo organizza principalmente la masticazione e successivamente adatta il resto. Dunque se sussiste una problematica della masticazione di ripercuote su tutto il sistema.
- Deglutizione: deglutiamo già durante l’età gestazionale e al momento della nascita questo schema motorio è innato, i neonati subito si attaccano al seno della mamma e “ciucciano”. Questo schema motorio è di fondamentale importanza sia dal punto psicodinamico che da punto biomeccanico. Sappiamo infatti che la lingua insieme ai muscoli sottoioidei e sopraiodidei partecipa alle gradi catene muscolari fino a comprendere i flessori dell’alluce del piede. Già da anni si parla di deglutizione atipica o disfunzionale che altera la funzione deglititoria, quella logopedica e infine non meno importante la Postusta.
- Funzione Visiva: avere una vista sana non significa vedere bene. Un alterazione dei muscoli dell’occhio, dovuti a sovraccarico della vista, o una alterazione latente della convergenza oculare provocano ripercussioni che si manifestano su tutta la postura. Le risorse energetiche del nostro corpo sono finite e poche e devono essere distribuite in tutti gli organi che necessitano di nutrimento. Se una struttura è sovraccaricata necessita più energia per funzionare al meglio, risorse che sono tolta ad altre funzioni che entrano in sofferenza.
- Respirazione: la funzione egemonica per eccellenza. Non si può non respirare. Si può rimanere in apnea per pochissimi minuti, dopo di che per via riflessa torniamo a respirare. Per mantenere ottimale la performance respiratorio il nostro sistema altera il resto adattandolo a questo processo principale. Una problematica della respirazione toracica o diaframmatica, dunque, provoca ripercussioni su tutta la Postura.
- Funzione Viscerale: la digestione non si può fermare. Come la respirazione è una funzione egemonica principale. Piuttosto che causare un blocco intestinale o per far si che lo stomaco si svuoti, il sistema altera le curve della colonna vertebrale per migliorare la performance del sistema digerente. Spesso infatti non si avverte sintomatologia viscerale, perchè il viscere è in confort, ma si avverte la sintomatologia sul sistema muscolo scheletrico che ha subito un alterazione per far funzionare al meglio il viscere.
Successivamente dopo la risoluzione delle eventuali alterazioni delle funzioni sopra descritte, si procede individuando se esistono delle zone di ipobobilità distrettuale. A volte l’ipomobilità è nella zona dell’ernia del disco, ma non necessariamente, a volte è altrove.
La terapia si svolge nel dare mobilità alla zona ipobobile ed integrare successivamente il movimento con tutta la Postura.
Ernia del disco: quali sono i principali e più diffusi e rari tipi di ernia
Quando si parla di ernia del disco si usa il termine in modo generico, in realtà i dischi sono presenti sull’intero asse della colonna vertebrale, ma vi sono tipologie di ernie più frequenti e più rare.
Ecco alcuni esempi nel dettaglio:
- Ernia lombare: In questo caso la fuoriuscita dei tessuti avviene nella zona lombare ovvero bassa della colonna vertebrale, i sintomi tipici sono sciatalgia e lombasciatalgia, ovvero si accusano forti dolori alla schiena nella parte bassa a ridosso del fondo-schiena con fatica a deambulare. Si tratta di un tipo di ernia che può essere guarita senza interventi chirurgici o invasivi, spesso un trattamento rieducativo posturale può migliorare la condizione fisica e alleviare il dolore.
- Ernia cervicale: Una masticazione alterata, una deglutizione disfunzionale o una problema legato alla funzione visiva, possono alterare la postura della cervicale, provocando alterazioni biomeccaniche e disfunzioni vertebrali che possono risolversi in un’ernia cervicale. Inoltre la postura sbagliata dovuta a ore trascorse al pc o al cellulare, la sedentarietà può sfavorire l’elastica dei tessuti della cervicale e favorire la loro rottura per momenti improvvisi o dopo continui sforzi e rigidità.
Il dolore può manifestarsi in modo continuo e comportare addirittura la limitazione dei movimenti del collo. - Ernia dorsale: Si tratta di una forma di ernia meno frequente, ma ugualmente fastidiosa e insidiosa per chi ne è affetto, forse tra le più inquietanti.
Il dolore si irradia nel petto con crampi e spesso e volentieri viene confuso con patologie cardiache e polmonari.