Scala Numerica Verbale VNS
Mahatma Gandhi
In questa sezione di studio stiamo proponendo i protocolli applicativi per la valutazione del dolore, che più comunemente vengono usati in clinica posturologica:
- VAS (Scala analogica visiva)
- VNS (Scala numerica verbale)
- Scala delle Espressioni Facciali
- MPQ (McGill Pain Questionnaire)
In questo Post, successivamente all’ultimo pubblicato (VAS), discuteremo della Scala Numerica Verbale VNS.
La Scala Numerica Verbale VNS è una semplice scala di valutazione del dolore percepito e verbalmente descritto su una scala numerica di numeri che vanno da 0 a 10.
La Scala Numerica Verbale VNS molto simile alla VAS (Scala Analogica Visiva), essendo lineare con essa per la buona concordanza.
La Scala Numerica Verbale VNS differisce dalla VAS perché viene facilmente compresa dal paziente eliminando la necessità della coordinazione visiva e motoria richiesta per eseguire la VAS e offre quindi maggiori possibilità di completamento.
Al paziente, durante l’esercizio o la tecnica riabilitativa, mediante un’intervista, viene chiesto di indicare, con un numero, l’intensità del dolore percepito:
- 0 Assenza di dolore
- 10 Massimo dolore immaginabile
- 4 Valore soglia a partire dal quale deve essere impostata/modificata la metodologia terapeutica di intervento
L’intervista
Operatore:
- Garantire corrispondenza tra il linguaggio verbale e non verbale
- Adottare un atteggiamento empatico e non giudicante nei confronti del paziente
- Mostrare disponibilità all’ascolto con l’adozione di un tono di voce pacato e rassicurante oltre ad una disposizione spaziale del proprio corpo orientata all’accoglimento
La Domanda:
“Mi indichi, per favore, con un numero da 0 a 10, quanto dolore avverte in questo momento, sapendo che 0 corrisponde a dolore assente e 10 corrisponde al dolore peggiore possibile”
La Risposta
- Il paziente divaga, rispondendo ad esempio “Si, ho un po’ di dolore ma non tanto”, l’operatore richiamarlo con calma alle istruzioni, ripete “Mi indichi per cortesia con un numero da 0 a 10”
- Non deve essere suggerita, ad esempio: “Ha detto che ha un po’ di male, quindi sarà circa 2- 3, vero?”
- Se il paziente dice di non aver compreso le istruzioni: “Immagini che questo sia un termometro per valutare il dolore, più il numero è alto e più il dolore è forte”
- Il paziente contesta l’istruzione: “Non posso sapere qual’è il peggior dolore in assoluto”, gli si risponderà “E’ una valutazione soggettiva e personale, faccia riferimento a quello che lei immagina essere il dolore peggiore”
- Non commentare la risposta data dal paziente. La valutazione del paziente non va contestata. Ad esempio “Ma come! Se prima mi aveva detto che il valore era 6, come fa a dirmi che adesso è 8 dopo aver avuto un miglioramento evidente? E’ impossibile!!!”
- Ricordare che la valutazione del dolore può essere influenzata da molteplici fattori soggettivi “lo strumento di misura che noi utilizziamo non è un indicatore assoluto”
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